Storytelling Live dall’Iraq: artisti padovani con Walking Arts NGO – Videoracconto

Storytelling Live è stata una scomessa: costruire un’iniziativa per raccontare non tanto quello che diversi artisti e esperti padovani hanno “lasciato” in Iraq, ma invece quanto si sono portati a casa dall’Iraq.

La relazione tra Padova e l’Iraq è iniziata diversi anni fa, un pò per caso, un pò perchè a volte succedono incontri che se se qualcuno li coltiva generano scenari inimmaginabili.

Correva il 2016 quando Saman e Hanna due giovani iracheni sono approdati nella nostra città per raccontare l’esperienza dei Centri giovanili, organizzati da Un ponte per in diverse località e campi profughi del Kurdistan Iracheno.
Da allora grazie al Maestro Luca Chiavinato, al fumettista Claudio Calia e tanti altri, come i giovani di Officina 31021di Mogliano Veneto si sono creati intrecci inediti attraverso i linguaggi dell’arte, potenziati dallo sviluppo di Walking Arts NGO, associazione formata da giovani musicisti ed artisti delle diverse comunità, luoghi e storie del puzzle iracheno e dall’Ensemble Mshakht.

A giugno 2022 diversi artisti padovani hanno partecipato a Art Trip Festival, prima edizione del Festival delle arti indipendenti, che si è svolta a Sulaymanhya nel Kurdistan Iracheno. Nel festival per 5 giorni si sono alternate esibizioni, worshop, laboratori in una Babele di lingue, curdo, arabo, inglese, aramaico e di arti, dalla musica al teatro, ai fumetti.

Nella serata del 30 novembre 2022 svolta presso Stria in Piazza Gasparotto, si è cercato di andare al di là del racconto di un progetto specifico di cooperazione per cercare di cambiare punto di vista.

La serata si è aperta con la proiezione di una clip dedicata a Art Trip Festival.

Certo molto è stato portato da Padova in Iraq, saperi, sostegno, conoscenze, come hanno raccontato gli ospiti della serata, ma che cosa ognuno di loro a riportato indietro?

Ne abbiamo parlato con gli ospiti live.

Valeria Fabris – Regista del docufilm Mshakht A Journey.

Mi ha colpito che ci siano così tante donne che lottano per potersi esprimere. Attraverso le interviste si è costruito un rapporto diciamo intimo, un’empatia reale e mi ha colpito quanto sia difficile essere donna in Iraq, quanto coraggio ci vuole per partecipare.

Ho portato a casa la consapevolezza delle possibilità che abbiamo qui, che non do più per scontatate.

FRANCESCO FABIANO – Esperto in tecniche audio, ha collaborato ai due CD musicali, uno del 2017 l’altro del 2022, dell’Ensemble Mshakht.

Ho rivissuto le mie prime esperienze come musicista e poi tecnico audio negli ambienti indipendenti ma in Iraq ci sono molte più difficolta ovviamente.

Dare una mano ad una realtà in cui la necessità della libertà d’espressione è prioritaria mi ha ridato lo stimolo a fare il mio lavoro di fonico.

SERGIO MARCHESINIMusicista, esperto in colonne sonore, che ha collaborato insieme a New Landscapes Quartet alla realizzazione dei CD musicali.

Facendo il workshop in colonne sonore ho trovato ragazzi preparati che colgono come il cinema, i video siano un settore nuovo in cui c’è molto spazio.
Suonare è un modo di stare insieme e il livello di cultura musicale comune e generalizzato tra i giovani e potente.

Noi qui abbiamo avuto molte cose in cambio, sicurezza e benessere, ma abbiamo perso il potere della musica, che in Iraq ha un assetto ancora libero dal peso economico/commerciale e appartiene alla comunità, fa parte dell’identità di ognuno.

CHIARA PATRONELLA – Musico terapeuta e cantautrice sta curando il percorso di Musicoterapia in Iraq

Abbiamo fatto un percorso comune per creare un team di persone che siano portatori di musica in contesti difficile, come i campi profughi con i bambini e il carcere con minori.
Forte è stata l’esperienza di songwriter in carcere tra ragazze e ragazzi iracheni di varie etnie e minori accusati di essere dell’Isis come insieme di tecniche espressive per raccontare le propria storie.

Abbiamo deciso di suonare insieme e ne è nata una canzone che parla di libertà in assiro, turkmeno, curdo, arabo e dialetto pugliese. Un pezzo che racchiude insieme una serie di persone. Iraq per me è “casa”.

DEVISRI NAMBIAR – Operatrice sociale ha partecipato in particolare al percoso di musicoterapia in carcere.

L’Iraq mi è parsa una società in cui ci sono spazi per pensare nuove interazioni.
In quello che abbiamo fatto nel carcere di Erbil tutti si sono messi in gioco, anche se, come da noi, alla fine il carcere, che dovrebbe essere una struttura di recupero, appare nella sua struttura fortemente gerarchica.

Quello che ho visto in Iraq è stato forte, ho trovato un gruppo molto vasto di iracheni, curdi, siriani, di diverse comunità che si stimano e hanno voglia di fare cose insieme.

CLAUDIO CALIA – Fumettista, fin dall’inizio dalla pubblicazione di Kurdistan Dispacci dal fronte iracheno, ha curato e promosso lo sviluppo della scena comics in Iraq e promosso con Oblò APS i fumetti iracheni in Italia, pubblicando “L’ultima donna” di Shirwan Can.

Tanta strada è stata fatta dal 2016/2017, quando ho iniziato a fare dei laboratori di animazione sociale con il linguaggio dei fumetti e a conoscere alcuni giovani che volevano cimentarsi nei comics.
Molte ragazze usano i fumetti per parlare della loro situazione e di come cambiarla, in un contesto in cui esprimersi non è certo facile.
Anche se in arabo e curdo non esiste una parola specifica per dire fumetti, ora “graphic novel” è la definizione che gli iracheni hanno riconosciuto come quella che serve a loro per agire il fumetto.

Esistono cose a cui non puoi dare un nome e il fumetto è bello per quello.
A casa mi sono portato tanti fumetti, che prima non c’erano. Dall’inizio ad ora la mia percezione è cambiata: da un luogo distante ora ho amici, rapporti affettivi che continuano e continueranno nella mia vita.

LUCA CHIAVINATO – Direttore artistico di Walking Arts, Art, Culture & Heritage, Maestro e musicista, è l’anima dell’intero percorso artistico in Iraq e a livello internazionale. E’ Direttore dei programmi in Italia di Musician for Human Rights, ha promosso la nascita a Padova di Walking Arts APS.

Sono state fatte tantissime iniziative, dai workshop ai concerti, dal lontano 2016, dai primi laboratori nei container.
Ultima tappa è Bassora, nel sud dell’Iraq, in una situazione difficile dove opera una realtà di una sessantina di ragazzi che si è sviluppata a partire da membri dell’Ensemble Mshakht, realtà musicale dentro Walking Arts NGO. Li stiamo appoggiando, con il supporto di Terres des hommes, a realizzare il loro sogno: aprire una Accademia delle arti. Ora hanno uno spazio e il 1 dicembre 2022 hanno iniziato i corsi gratuiti di musica, teatro e danza.
Oggi il nucleo di Walking Arts NGO è stabile, abbiamo gruppi in molte realtà, siamo uno spazio aperto che vive come comunità artistica in tutto il paese. Sono tanti i percorsi per il nuovo anno: continuare la formazione in musicoterapia e didattica musicale speciale, in modo che i ragazzi possano affiancare terapeuti professionisti, rafforzare le professionalità nei diversi linguagi artistici, realizzare la terza tournèe in Italia di Mshakht e la seconda edizione di Art Trip festival in Iraq.

Dare un ruolo ai linguaggi artistici culturali che ci sono in Iraq. Dare una casa a quelle realtà informali che esistono in modo che possano svilupparsi. Questo è quello che facciamo e vogliamo continuare con Walking Arts NGO.

Iniziativa con il contributo del Comune di Padova – Assessorato alla Pace, Diritti Umani e Cooperazione Internazionale

All’interno dell’obiettivo 16 Pace, giustizia e istituzioni forti dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

Organizzata da Associazione Ya Basta Caminantes ODV

Partner:
Walking Arts NGO – Art, Culture & Heritage con sede a Duhok in Iraq con cui sono stati realizzati i contenuti che verranno socializzati.
Walking Arts APS, associazione creata da artisti padovani iscritta che ha coordinato le attività tra Padova e l’Iraq
Oblò APS, associazione per la promozione del linguaggio dei fumetti


Pubblicato

in

da