2004/2005 – Presenz/attiva

Rafforziamo le nostre relazioni internazionali dentro lo scenario della guerra globale.

Presen/attiva, così chiamiamo il nostro modo di costruire condivisione con altre comunità, reti, organizzazioni che come noi vogliono cambiare radicalmente il presente.

I progetti, le carovane a cui diamo vita dalla Palestina al Chiapas, dal Brasile all’Ecuador, all’Argentina, alla Bolivia nascono dal confronto con chi in questi territori parla il nostro linguaggio, quello della disobbedienza, della ribellione. Cerchiamo costantemente di coinvolgere istituzioni locali italiane, quelle delle città dove viviamo, altri pezzi delle nostre comunità, altre realtà.

A livello locale iniziamo a costruire con altre realtà iniziative che contro l’agrobusiness, valorizzando le produzioni locali, senza mai fare di questi percorsi un dogma, una nuova ideologia salvifica, che mette in secondo piano la ricerca di cambiare radicalmente il presente in “questa terra, che è la nostra terra”. 

2004

Aprile

Apriamo la nostra nuova sede operativa in Via T. Aspetti a Padova.

Giugno

Partecipiamo alle manifestazioni contro la guerra, come quella contro la venuta di Bush a Roma.

Estate

Prepariamo diverse carovane, che ci porteranno in Palestina per fare un laboratorio di comunicazione con Global Radio e verificare la possibilità d’importare l’olio palestinese, in Colombia per continuare a tessere relazioni in varie zone dal Cacarico a San Josè Apartado, nel Cauca e con i movimenti urbani, in Brasile e per l’autunno in Argentina.

Al ritorno socializziamo nella maniera più ampia quello che abbiamo visto, le realtà incontrate, i legami che si possono creare, come nel caso del Brasile, in cui abbiamo approfondito sia la relazione con l’MST, Movimento Sem Terra sia con realtà urbane tra cui quelle che realizzano Global America Latina.

L’autunno inizia con la notizia del sequestro in Iraq di due cooperanti di Un ponte per, ONG italiana impegnata a creare relazioni con le realtà della società civile irachena. La drammatica vicenda ci porta ad interrogarci su cosa significa agire la solidarietà nei teatri di guerra. Tanto più che già stavamo approfondendo la riflessione sull’operato contradditorio delle ONG, sulla deriva dell’umanitario in guerra, partendo dagli spunti offerti dal contributo della scrittrice indiana Arundhaty Roy.

9 e 10 ottobre Incontro Nazionale Ya Basta a Milano

“Disertori nella guerra globale, per costruire ribellione”, così chiamiamo l’incontro in cui raccontare quel che abbiamo fatto nell’estate e lanciare le nuove proposte, tra cui il progetto Kifah per importare in Italia l’olio palestinese che si aggiunge così al Cafè Rebelde Zapatista.

A fine anno arriveranno in Italia i rappresentanti delle comunità Mapuche che in Argentina si oppongono allo strapotere di Benetton. Ya Basta Treviso e Ya Basta Marche seguiranno le lotte in Argentina e Patagonia.

2005

Gennaio

Al ritorno dalle Carovane che abbiamo fatto in Chiapas, Brasile, raccontiamo quel che abbiamo fatto e i prossimi progetti in Colombia, argentina e Palestina.

Agua para todos – Brigate sanitarie Chiapas

All’interno della più ampia relazione politica, che le varie sedi di Ya Basta hanno con l’esperienza zapatista, intesa non come un modello ma come uno stimolo, incominciamo nella Zona Selva un percorso per il diritto alla salute e la gestione delle risorse idriche.

Diamo vita a vari progetti legati all’acqua, Brigate sanitarie coinvolgendo enti e amministrazioni locali, associazioni, esperti, operatori sanitari, disposti a condividere le loro capacità.

Un modo per riaffermare non solo il sostegno agli zapatisti, ma la forza della pratica autonoma ovunque.

Marzo Olio Kifah

Arriva in Italia l’olio importato dalla Palestina da Ya Basta Bologna.

Un altro prodotto che sa di resistenza e ribellione..

Andiamo costantemente in Messico per partecipare alle iniziative zapatiste lanciate con la Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona.

Nell’estate insieme a Ya Basta Milano con Heidi Giuliani, madre di Carlo ucciso durante le giornate di Genova contro il G8 e Rosa Pirro, madre di Dax ucciso dai fascisti a Milano nel 2003, andiamo nella comunità zapatista di Oventic dove avviene la consegna delle prime due ambulanze per il Sistema Autonomo di Salute della zona Los Altos. La terza ambulanza sarà consegnata alla fine del 2009.

Autunno Carovana Mayaki in Bolivia

I nostri radar da 5 anni puntavano anche sulla Bolivia dove movimenti indigeni e sociali erano impegnati per difendere risorse e diritti. Nel 2020 Cochabamba era stata teatro di una durissima lotta per impedire la privatizzazione dell’acqua imposta dalla Banca Mondiale e dalla multinazionale Bechtel. Nel 2003 ed adesso nel 2005 la lotta riguardava le misure imposte dal Fondo Monetario Internazionale tra cui la svendita delle riserve di gas. Lotte che mentre resistevano cercavano di costruire un’alternativa attraverso la difesa dei beni comuni e l’assemblea costituente. Avevamo conosciuto diversi esponenti dei movimenti, tra cui Oscar Olivera. Era arrivato il momento di andare in forma collettiva. Lo facciamo insieme ad altri per costruire percorsi comuni con la Carovana Mayaki, che vuol dire insieme.


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