2000 – Fare come a Seattle

L’anno si apre con un’azione determinata e chiara contro il CPT, centro di detenzione per migranti, di via Corelli a Milano.

29 GENNAIO 2000 MILANO: CHIUDERE VIA CORELLI

Migliaia di manifestanti sfidano il divieto di avvicinarsi al centro, la polizia carica, spara lacrimogeni ma dietro gli scudi le tute bianche resistono. Il Centro verrà poi chiuso.

Dopo gli scontri una delegazione entra dentro il centro. All’uscita della delegazione giunge la notizia che il governo ha dato l’avvio alla chiusura di via Corelli, o meglio ha deciso di chiudere questa fatiscente struttura per attivarne una più moderna. Ma almeno per ora Via Corelli è chiusa. Le cariche, l’autodifesa, l’oltrepassare il divieto hanno permesso una sospensione nella brutalità dei CPT.

LE GIORNATE DEL RINGRAZIAMENTO

Dopo Via Corelli, mentre dall’America giungono gli echi di nuove proteste, come il 16 e 19 aprile a Washington contro la riunione della Banca Mondiale e FMI, una serie di date anche in Italia diventano l’occasione per essere protagonisti di quello che sta succedendo in tutto il pianeta. “Fare come a Seattle”, essere un esercito si sognatori, possono sembrare solo slogans ma invece iniziano ad essere non una ideologia ma un metodo d’azione e relazione tra reti, gruppi, collettivi, uomini e donne per riaffermare, non accettando le zone rosse dei vertici simbolo dei potenti nel mondo, la centralità dei diritti universali il puro primato della violenza dell’economia-mondo.

Anche in Italia vogliamo fare la nostra parte con le Giornate del Ringraziamento.

Maggio saremo in piazza con le tute bianche ad Ancona contro Conferenza Governativa sull’Adriatico e poi a Genova per contestare  la Mostra Biotech non solo per esprimere il rifiuto delle biotecnologie, come uso estremo della scienza al servizio del profitto, ma per affermare che “il mondo non è in vendita”. Giugno a Bologna in occasione della contestazione al vertice dell’Ocse a scendere in piazza con le tute bianche sono centinaia di manifestanti ed anche per noi di Ya Basta indossare quelle tute diventa un modo di sentirci ancora più vicini ai nostri fratelli zapatisti.

L’estate passa veloce, in Messico a luglio nelle elezioni presidenziali vince, dopo decenni di potere del PRI, il candidato del PAN Vincente Fox, imprenditore della Coca Cola, negli States a Los Angeles migliaia di manifestanti protestano contro la Convenzione Democratica

CON IL TRENO ZAPATISTA A PRAGA CONTRO FMI E BM

In una delle città emblematiche del nuovo assetto dell’Est europeo si deve a fine settembre 1999 la 55° edizione dell’incontro del Fondo Monetario Internazionale – FMI e della Banca Mondiale – BM, due delle strutture che più rappresentano la violenza dello sfruttamento economico planetario. 

Parte in tam tam per la mobilitazione.

Dall’Italia nasce l’idea di un treno che attraversi l’Europa per giungere a Praga.

Il treno partirà dall’Italia il 24 settembre 2000 stracolmo. Alla frontiera tra Germania e Cecoslovacchia, il treno viene bloccato. Occupiamo la piccola stazione di frontiera.

Alla fine arriviamo a Praga. Andando al concentramento, viene smontato completamente un Mac Donald.

Piazza Miru è piena ci sono tutte le diverse anime del movimento no global.

Il nostro spezzone parte per andare verso il Centro Congressi, arrivati al ponte Nusle ci troviamo di fronte il blocco della polizia ceca. Resistiamo e non ce ne andiamo.

L’intera zona è circondata e assediata dai manifestanti.

Il blocco giallo, quello blu e quello rosa, danno vita ad una contestazione comune che porta al fatto che la riunione del FMI e BM si può dire bloccata.

Nei mesi successivi a Praga la ricchezza delle esperienze che si sta accumulando attorno alle Tute bianche vive in molte iniziative locali, noi intanto continuiamo ad avere un’attenzione particolare a quello che succede in Chiapas, ai nostri fratelli e sorelle zapatiste.

Contemporaneamente altre proteste marcano il calendaio europeo. A Nizza si incontrano per il Vertice Europeo il 10 dicembre. Una occasione per affermare un’altra Europa, quella dei movimenti, dei nuovi diritti. Di nuovo arriviamo in migliaia a Ventimiglia per entrare nel suolo francese e congiungerci con i manifestanti d’oltrealpe. Di nuovo la polizia blocca la frontiera.

Di nuovo raggiungiamo il confine blindato questa volta la protesta ci porta al Consolato francese di Ventimiglia. Nonostante le cariche resistiamo e ci raggiungono le notizie degli scontri che stanno avvenendo nella città francese. Un altro vertice è sotto assedio nel cuore dell’Europa: anche questa volta è valsa la pena di mettersi in cammino.

MESSICO-ITALIA DAL SOGNO A LA REALIDAD

Per dicembre organizziamo qualcosa che per noi è particolarmente importante: la consegna della turbina idroelettrica nel villaggio zapatista de La Realidad.

Il primo dicembre 2020 si insedierà ufficialmente il nuovo Presidente del Messico Vincente Quesada Fox. Dopo 70 anni di governo del PRI, le elezioni hanno portato al governo del PAN. Noi saremo lì pubblicamente per consegnare la turbina che nonostante le nostre espulsioni, la militarizzazione del Chiapas rappresenta il nostro legame con chi resiste nelle montagne del sud-est messicano. Dall’Italia parte la turbina e anche una variegata delegazione. Con noi il gruppo musicale dei 99 Possè, parlamentari, rappresentati di pubbliche amministrazioni, che hanno sostenuto il progetto.

Obiettivo trasportare fino a La Realidad la turbina come sostegno esplicito ai Municipi autonomi Zapatisti. Dopo un viaggio alquanto movimentato finalmente la turbina arriva a destinazione, dove garantirà energia autonoma.

Mentre ci troviamo nel villaggio zapatista l’EZLN dopo un lungo periodo di silenzio riprende la parola. Nelle loro parole gli zapatisti tracciano il bilancio del voto, interpretando la vittoria dell’opposizione, dopo 71 anni di governo del PRI, come un rifiuto della continuità del potere ed affermando però che la vittoria di Fox rappresenta un’alternativa di poteri non una transizione reale.

Il 2 dicembre l’EZLN convoca una storica conferenza stampa a La Realidad nella quale, dopo aver dato il “benvenuto” a Fox, e aver ricordato i 2525 giorni di guerra, con un comunicato annuncia che 24 comandanti avrebbero marciato fino a Città del Messico nel febbraio 2001 per chiedere al Congresso dell’Unione l’approvazione della proposta di legge su diritti e cultura indigena.

L’invito dell’EZLN alla società civile messicana ed internazionale è ad accompagnarli: un invito a cui non si può dire di no.

16 DICEMBRE 2000 NO HAIDER A ROMA AL VATICANO

L’anno si chiude con la contestazione della presenza del Governatore della Carinzia Haider al Vaticano, uno squallido personaggio noto per le sue posizione razziste e per aver elogiato pubblicamente Hitler. Sarà la prima di una serie di contestazioni che accompagneranno ogni volta le visite del politico austriaco in Italia.


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