Iraq – Generazione Comics

La scena del fumetto in Iraq è oggi una realtà. In pochi anni dall’inizio di un lavoro pionieristico i fumettisti iracheni sono cresciuti in qualità e quantità e si sono fatti conoscere a livello internazionale e nazionale.
Nel giugno 2022 Claudio Calia fumettista padovano che fin dall’inizio ha sostenuto l’evolversi dei comics in Iraq si è recato a Sulaimanhya. Una visita intensa, dopo due anni in cui le difficoltà di movimento dovute al Covid 19 avevano impedito i contatti dal vivo con i fumettisti iracheni anche se non si erano mai fermate le collaborazioni on line.

Nelle due settimane passate nella vivace cittadina del Kurdistan iracheno, dopo aver animato un Laboratorio di fumetti alla prima edizione di Walking camp – Art Trip Festival, organizzata da Walking Arts NGO che da sempre appoggia i comics in Iraq, il fumettista italiano ha partecipato alla discussione finale sull’uscita del primo Magazine di fumetti iracheno.

Il primo numero del Magazine, una sorta di Linus iracheno, sarà in tre lingue, arabo, curdo e inglese ed è dedicata in maniera antologica al concetto di città. Ospiterà fumetti e interventi dei fumettisti che operano in Iraq e che hanno avviato importanti collaborazioni internazionali. Sarà stampato è fatto circolare in forma gratuita in tutto il paese. Al Magazine sarà collegato un sito on line che ne permetterà un’ampia visione sia a livello locale che internazionale.
Il titolo del Magazine Paia è già un programma, in poche parole vuole dire andiamo avanti.

E’ una scomessa importante per affermare la forza del linguaggio dei fumetti.

Ma quali sono gli ingredienti che si sono miscelati per arrivare a questo cocktail stampato?

Primo ingrediente: dei giovani, ragazze in prima fila, che hanno saputo con tenacia trasformare la loro passione in un percorso di crescita costante.

Secondo ingrediente: un collettivo prima Karge Comics ed oggi PAIA, animato da persone come Shirwan Can, fumettista di cui in Italia è stato pubblicato a cura di Oblò APS la graphic novel “Ultima donna“. Il suo impegno ha portato al fatto che presso l’Accademia di Belle Arti di Sulaimanhya sia attivo un Corso di graphic novel, cosa che perfino in Italia, a parte all’Università di Bologna, fa fatica a decollare.

Terzo ingrediente: il fatto che un “fumettista di provincia”, come Claudio Calia ama definirsi, abbia creduto, appoggiato e sostenuto, insieme ad altri a livello internazionale, la possibilità che anche in Iraq i fumetti siano un linguaggio a tutto tondo, con una potenza comunicativa enorme.

Quarto ingrediente: l’innegabile forza creativa che attraversa un paese profondamente segnato dai conflitti vecchi e nuovi, dove la precarietà personale e collettiva è l’insegna della realtà, ma dove pur tra mille difficoltà uomini e donne continuano a vivere, progettare, creare con l’arte sfidando un destino che li vorrebbe solo passivi spettatori dentro un presente deciso da vecchi e nuovi poteri locali, nazionali ed internazionali.

Miscela questi quattro ingredienti ed il cocktail che ne esce è potente.

Ha il sapore dei paesaggi illuminati dal sole abbagliante, dell’aria resa irrespirabile dalle tempeste di sabbia sempre più frequenti per il cambiamento climatico, delle città brulicanti, dei villaggi fermi nel tempo, del vissuto scandito dalle difficoltà e drammi dei conflitti, del passato e del presente che si fondono in tavole illustrate che raccontano l’Iraq di oggi ma anche la nostra, collettiva esistenza globalizzata.

Non resta che aspettare a breve la pubblicazione del Magazine e sfogliare i racconti, in attesa delle nuove tappe del percorso dei Comics in Iraq.

Tante sono le idee in cantiere dal raccontare a fumetti storie orali dell’Iraq, che è la forma in cui si tramandano le vicende locali, eall’espandere l’uso dei fumetti in vari ambiti dalle pubblicazioni specializzate, come l’illustrazione di cataloghi museali ed altre produzioni, al continuare i Laboratori promozionali locali dei fumetti accompagnati da piccole pubblicazioni e via di questo passo.

Tante le collaborazioni internazionali intraprese in una visione globale, che permette di intrecciare mobilitazioni locali, come ad esempio la difesa dell’acqua o l’allargamento dei diritti con altre esperienze di tutto il mondo, non solo guardando a quello che è definito “il mondo occidentale”.

Una cosa è chiara: la sequenza è iniziata, i fumetti sono in cammino intanto godiamoci il racconto da Sulaimahya pubblicato da Claudio Calia in Smoking Cat Newletter di storie a fumetto.

Foto di copertina tratto da:
Between two rivers
Progetto di graphic novel che narra una serie di storie e di domande sull’identità, vissute da un’artista donna in Iraq.
Story and illustration: Rooz Mohammed.M
Sory editor and storytelling: Hawraz Mohammed – Ranj Mustafa
English translator: Halo Fariq, Hanna Fox
Abarbic translator: Sardar Talabany
Betwen Two Rivers was chosen and funded by Goethe-Institut for Spotlight Iraq project 2020


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