Messico – Il Consiglio Indigeno di Governo e Marichuy in territorio dell’EZLN

Grandissima partecipazione per gli atti realizzati nei cinque Caracoles zapatisti con María de Jesús Patricio Martínez, Marichuy, la donna indigena candidata alla Presidenza del Messico per il Consiglio Indigeno di Governo (CIG), la proposta lanciata dal Congresso Nazionale Indigeno e sostenuta dall’EZLN.

Cinque giorni intensissimi in cui le comunità zapatiste hanno fatto vedere oltre che dirlo a parole, il loro appoggio alla portavoce del CIG.
Un’organizzazione come sempre creativa e militante, con migliaia di uomini e donne che hanno costruito gli spazi in cui incontrare la candidata e le Consigliere del Consiglio Indigeno di Governo.

Voci esclusivamente di donne sia quelle del’EZLN che quelle del Consiglio Indigeno di Governo. Un appello costante a tutte le donne in Messico e nel mondo ad organizzarsi per mettere fine al triplice sfruttamento: come donne, come indigene, come povere.

Durante il giro la candidata Marichuy ha denunciato con forza come si stia impedendo attraverso intoppi e ritardi la procedura di raccolta firme, che avviene on line, per sostenere la sua candidatura allapresidenza.



Dal Chiapas partirà un giro per tutto il Messico.

Un percorso per dare voce alle denunce di quello che sta succedendo dal saccheggio delle risorse accompagnato alla devastazione ambientale, che causano il cambiamento climatico che devasta il pianeta, allo sfruttamento e immiserimento generale, alla violenza delle sparizioni e dell’attacco a chi lotta.

Ma il giro per il Messico sarà soprattutto un invito ed un’occasione per organizzarsi, per ricucire resistenze e lotte che poco possono da sole.

Di fronte alla tormenta che arriva la condivisione, la lotta comune diventano quanto mai necessarie per immaginare e costruire un altro Messico e un altro mondo.

PRIMA TAPPA GUADALUPE TEPEYAC

E’ una partecipazione forte, ampia e corale quella che ha accompagnato nello spazio costruito dagli zapatisti a Guadalupe Tepeyac, la prima tappa nei territori zapatisti della candidata del Consiglio Indigeno di Governo (CIG), Marichuy, Maria de Jesus Patricio Martinez, alla Presidenza del Messico.

Dopo due giorni di incontro il 12 e 13 ottobre presso il Cideci a porte chiuse in cui sono state discusse tra i 130 consiglieri eletti nel CIG le prossime tappe, un’ampia delegazione è partita per i Caracoles zapatisti.

Un giro che segna anche l’inizio della raccolta firme, quasi un milione, necessarie per poter registrare Marichuy come candidata indipendente alla presidenza nel 2018. L’inizio del percorso del Consiglio Indigeno di Governo come esperienza volta ad un’organizzazione sempre più ampia, collettiva ed orizzontale.

E’ passato un anno dalla proposta lanciata dal Congresso Nazionale Indigeno e dall’EZLN.
Oggi il Consiglio Indigeno di Governo è una realtà che si appresta ad attraversare tutto il Messico.
Il 7 ottobre nell’intervento della portavoce, accompagnata dai consiglieri del CIG all’Istituto Nazionale Elettorale (INE), dove è stata depositata la candidatura si è voluto ribadire che la posta in gioco non è il potere ma che si tratta di utilizzare lo spazio elettorale, lo spazio del sistema per mostrare quanto è falso e quanto le alternative si trovino in un altro luogo: nell’organizzazione collettiva, autonoma, dal basso.

INTERVENTI A GUADALUPE TEPEYAC

Giunta del Governo Hacia la Esperanza

Dopo aver salutato tutti i presenti la portavoce afferma che si tratta di condividere la rabbia ma anche le forme di lotta, non solo come popoli originari ma con gli altri settori sociali del paese, per far fronte ad un sistema che distrugge la vita della Madre terra e l’umanità.
Gli zapatisti si sono organizzati perchè al sistema che governa il paese non importa del popolo, della vita, dell’Umanità. Per questo gli zapatisti hanno accolto con orgoglio ed emozione la proposta della nascita del Consiglio Indigeno di Governo e la sua portavoce.
“Noi diciamo che possiamo governare come popoli originali lo stiamo dimostrando con le Giunte del buongoverno”, oggi si tratta di portare avanti la proposta di un governo che comandi obbedendo per tutto il Messico.

Comandante Aurora
Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno – Zona Selva Fronteriza

Inizia, raccontando come hanno voluto costruire, con la collaborazione di molti, lo spazio in cui si sta svolgendo l’incontro per condividere l’allegria e la speranza. “Sentitevi nella vostra casa, vi stavamo aspettando a braccia aperte per questo incontro storico tra popoli indigeni ed altri settori sociali … perchè quello che stiamo facendo è qualcosa che avviene per la prima volta nel mondo.”

Comandante Everilda
Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno – Comandancia Generale EZLN

E’ un intervento lungo ed articolato che dopo un caldo benvenuto a tutti i presenti dal CNI al CG, alla portavoce per un incontro storico ed irreversibile, da voce alla denuncia di “tutto quello che viviamo come popoli originali, del campo e della città. Vogliono farci sparire con le loro riforme …”.
Una denuncia sia del governo messicano che degli interessi neoliberisti che vogliono saccheggiare territori e risorse, attraverso la corruzione, i falsi programmi di tutela ambientale, la costruzione delle “città rurali”, che nascondono una totale depredazione, fatta di dighe, impianti turistici, autostrade, centrali.

Repressione e denunce si accompagnano a questi piani, con l’attacco costante a tutti quelli che difendono i propri territori.
Un saccheggio che porta con sè il cambio climatico, che sta mettendo a rischio l’intero pianeta. A tutto questo si aggiunge lo sfuttamento dell’agrobusiness e lo sfruttamento della forza lavoro. Una situazione di monocoltivazione e OGM, che porta molti a dover migrare.
Uno sfruttamento generalizzato che vale in ogni settore lavorativo e che porta ad un aumento della disoccupazione. Senza dimenticare la crescita del costo della vita e dei servizi, accompagnato da una generale precarietà che porta molti a svolgere lavori informali, costringendo molti giovani ad abbandonare gli studi.
E’ una situazione generale in cui molti non c’è la fanno a vivere una vita degna.
Una crisi generale in cui la vita di tutti è sotto attacco: da chi lavora nei trasporti alle casalinghe, che sono costrette a cercare lavori per far fronte al calo del reddito.
“In questo paese non c’è lavoro e quel che c’è è miserabile.” , dice la Comandante, aggiungendo che le statistiche dicono che continua la migrazione. Viene ricordato, poi, come sia sfruttato anche il lavoro scientifico, messo a valore per gli interessi del potere.

” … Perchè mai più il silenzio sia complice del crimine. Noi, voi veniamo dai tempi più remoti di questa storia e dobbiamo organizzarci perchè è il tempo per segnare il destino del paese e del mondo che vogliamo, la decisione è nella nostre mani”.

La comandante ha poi continuato dicendo che “il cambiamento può venire dal popolo del campo e della città con un governo che organizzi, che lotti e che oggi conosciamo come Consiglio Indigeno del Governo.”
Per questo si vuole dare inizio ad un giro nell’intero paese per organizzare i popoli originari e contadini, così come la gente della città e dei quartieri.

La conclusione dell’intervento è dedicato allo sfruttamento delle donne, molte volte sfruttate tre volte come donne, come indigene, come povere.
Un sistema maschilista che attacca le donne. Un attacco fatto di marginalizzazione, violenze, sparizioni.
Con la lotta zapatista la situazione delle donne è profondamente cambiata e conclude la Comandante “ci piacerebbe che questo esempio serva ad altre donne in Messico e nel mondo. Vogliamo dire alla nostra compagna Marichuy, indigena e donna come noi, che vogliamo che lei porti il nostro messaggio di ya basta! di tanto disprezzo e ingiustizia contro di noi, alle donne in tutti gli angoli del Messico.
Questa iniziativa del CNI di presentare una donna indigena per le elezioni presidenziali del 2018 risponde al fatto che il capitalismo non ha madre, non ha figlie e non sente il dolore che sta causando all’umanità e alla nostra madre terra.
Per questa situazione che viviamo le donne in Messico, noi come donne zapatiste abbiamo molta rabbia, dolore e coraggio.
Facciamo appello a tutte le donne perchè si organizzino nei loro posti a loro modo per difendersi e lottare.
E’ l’ora di conquistare i nostri diritti, di preparaci, sollevarci e dimostrare che come donne indigene siamo capaci di costruire un mondo nuovo e migliore, però che lo raggiungeremo solo organizzazndoci in basso e a sinistra, e così raggiungere un Messico in cui il popolo comandi e il governo obbedisca.”

Parole della famiglia del Compagno Galeano, ucciso dai paramilitari della CIOAC a La Realidad, nel maggio 2014.

Per prima cosa denunciano come gli autori dell’assassinio siano ancora liberi e continuano a provocare. Poi un ricordo affettuoso di Galeano, come un padre che ha insegnato ai propri figli a lottare perchè “non siamo animali come loro”.
Non vogliamo vendetta ma giustizia.
Per questo continuano dicendo che si tratta di lottare uniti, non cadendo nelle divisioni che vuole creare il “mal Governo”. Ci dicono, continuano, che per governare bisogna aver studiato, ma quelli che ci hanno governato dimostrano che non è vero, per governare bisogna invece obbedire.
Un saluto va a tutti i familiari di chi è stato ucciso o fatto sparire, per unire i dolori e lottare perchè i veri responsabili sono gli stessi.

Marichuy
L’intero discorso è volto a sottolineare l’importanza dell’unione, in questa tappa cruciale: “è l’ora dei popoli di voltarsi a guardare i nostri fratelli, anche se diversi. Dobbiamo unire dolori e rabbie per tutto quello che sta facendo il sistema per distruggere quello che avevano fatto i nostri avi … Per questo come CNI abbiamo detto che e’ il momento di essere uniti per far finire questo sistema capitalista, se non ci uniamo ora tutto questo continuerà”.

Consigliera del CGI del CNI
A parlare è una donna, come tutte le altre intervenute, che dopo aver ringraziato per come la lotta zapatista sia un esempio di come si possa governare tutto il paese, chiude dicendo che il percorso che inizia è fatto non per stare in alto, ma per organizzarsi.
Insieme possiamo costruire il cambiamento del paese“.

Consigliera di Governo Indigena della zona dell’Istmo de Tehuantepec
La donna racconta la distruzione portata dal terremoto. Come la gente vive in emergenza e come il Governo non faccia altro che dare in maniera clientelare delle semplice elemosine.
Denuncia come si stia militarizzando la zona, con la scusa del terremoto, per prendere rendere normale la propria presenza in un territorio dove ci sono grandi interessi. Ci vuole l’appoggio alle comunità colpite dal terremoto in particolare proprio in un momento di ricostruzione per uscire da questa crisi umanitaria con la forza di cambiare. A parlare poi è una Consigliera del popolo mayo di Sonora.

Dopo Guadalupe altri atti per accogliere Marichuy si sono svolti nei vari Caracoles a partire da Morelia fino ad arrivare il 19 ottobre 2017 a Oventic, passando per La Garrucha, Roberto Barrios e Palenque.

Gli audio e cronaca in Radio Zapatista

Materiali originali disponibili presso:

Caminantes – Centro Studi e Documentazione sul Messico e l’America Latina

Napoli – Largo Banchi Nuovi NAPOLI Mail: csdm-caminantes@yabasta.it


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