Evento internazionale in ricordo di Ebru Timtik

Si è svolto il 5 aprile, Giornata dell’avvocato in Turchia, l’incontro on line organizzato dall’associazione Çağdaş Hukukçular Derneği Progressive Lawyers Association, per ricordare Ebru Timtik, avvocata turca di 42 anni morta in seguito allo sciopero della fame, che aveva intrapreso per chiedere giustizia e denunciare gli abusi di potere in Turchia.

Equità, libertà, giustizia sono solo alcune delle parole che più hanno caratterizzato l’evento virtuale che ha coinvolto avvocati impegnati in molti paesi europei e non solo.

L’avvocata Şerife Ceren Uysal, Progressive Lawyers Association (ÇHD), nella sua introduzione ha sottolineato come l’iniziativa sia stata pensata non solo per commemorare l’impegno di Ebru, ma anche come un momento di lotta a fianco degli avvocati che sono in carcere, all’interno della battaglia per cambiare la sistematica violazione del diritto alla difesa e dei diritti umani in Turchia.

Dal carcere hanno inviato un messaggio gli avvocati Selcuk Kozagacli, Presidente CHD, detenuto da tre anni e Aytac Ünsal, CHD, che ha condiviso lo sciopero della fame con Ebruk, poi è stato rilasciato per le gravi condizioni di salute ed in seguito riarrestato ed anche Barkin Timtik, avvocata e sorella di Ebru.

Numerosi interventi di importanti strutture e realtà europee, come quelli di Margarete von Galen, Presidente del Consiglio degli Ordini Forensi Europei, di Artur Wierzbicki, Presidente della Commissione Diritti Umani della Federazione degli Ordini Forensi d’Europa, di Thomas Schmidt, Segretario Generale della European Association of Lawyers for Democracy & World Human Rights (ELDH), Robert Sabata i Gripekoven, Presidente onorario di European Democratic Lawyers (AED) e Irma van den Berg, Presidente di Lawyers for Lawyers, hanno sottolineato la necessità di una attenzione costante che va mantenuta sulla situazione turca.

Di quello che succede quotidianamemnte nel paese come sistematico attacco alla difesa hanno parlato gli avvocati turchi Özkan Yücel, Presidente di Izmir Bar Association, Ezgi Cakir, collega di Ebru Timtik, People`s Law Office / International e Sinan Zincir, Association of Lawyers for Freedom, (ÖHD).

A dimostrazione dell’attenzione e della solidarietà internazionale, si sono alternati gli interventi di numerosi avvocate ed avvocati di molti paesi, impegnati a fianco dei colleghi turchi: dalla Francia Olivier Cousi, Presidente di Paris Bar Association, dal Belgio Sybille Gioe, International Association of Lawyers (UIA) & French speaking Bars of Belgium, dall’Inghilterra Tony Fisher, Human Rights Committee of the Law Society of England and Wales, dalla Spagna Ángeles Chinarro Pulido, Presidente di Asociacion Libre de Abogadas y Abogados (ALA) Madrid, dalle Filippine Czarina Musni, National Union of Peoples` Lawyers, dagli Stati Uniti Suzanne Adely, Presidente National Lawyers Guild (NLG).

Dall’Italia hanno partecipato Elisabetta d’Errico, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Bologna, Barbara Spinelli National Bar Council of Italy Human Rights Committee, Ezio Menzione Unione Camere Penali and the Legal Team Italy e Aurora d’Agostino Giuristi Democratici, a conferma del vasto e costante impegno in tutta la penisola nel denunciare quanto sta avvenendo in Turchia.

Una lunga lista di interventi che dimostrano quanto sia grave la situazione in Turchia e quanto la difesa dei colleghi turchi sia un tassello importante per affermare globalmente il diritto a svolgere il proprio lavoro di difesa, all’interno del più ampio impegno come difensori dei diritti umani.

Nel corso dei vari interventi, più volte è stata ricordata Ebru Timtik. Come, nonostante le terribili condizioni di detenzione, abbia sempre cercato di non perdere il sorriso, come la luce nei suoi occhi, la sua voce, la sua determinazione, non debbano andare dimenticate e come nessuno deve essere costretto a sacrificare la propria vita per difendere la causa in cui crede.

In memoria dell’avvocata turca e della sua lotta, a partire da quest’anno, ogni 14 giugno verrà celebrata la Giornata Internazionale del Giusto Processo, voluta da molteplici Ordini degli Avvocati e associazioni di avvocati internazionali.

Nel 2021 la Giornata si svolgerà on line e riguarderà la situazione in Turchia. Poi, ogni anno, l’evento si terrà in un paese dove il diritto alla difesa è a rischio. Nell’ambito di questa ricorrenza, verrà assegnato il Premio Ebru Timtik ad un individuo o un’organizzazione che si sia distinta per la lotta mirata all’affermazione del diritto ad un giusto processo nel paese in cui l’evento verrà celebrato.
La creazione di questa Giornata è volta a non dimenticare l’impegno di Ebru Timtik per il rispetto del diritto ad un equo processo e a continuare la mobilitazione per portare avanti la sua lotta.

In più di un intervento dell’evento on line è stato sottolineato come, nonostante la Turchia violi i diritti umani, tra cui il diritto ad un giusto processo, l’Unione Europea continua ad intrattenere relazioni economiche e politiche con questo paese. Tra Unione Europea e Turchia è stato concluso un accordo mirato a mantenere nel territorio turco i rifugiati diretti in Europa continentale. Vista la convenienza di questo accordo per l’Unione Europea, nessuno stato membro ha denunciato pubblicamente l’assenza di rule of law e le violazioni dei diritti umani in Turchia. Questo nonostante l’Unione Europea si promuova come difensore dei diritti e della democrazia. All’ombra di questo accordo, la Corte Europea dei Diritti Umani non ha agito come avrebbe dovuto in Turchia e per questo può essere ritenuta responsabile, assieme al governo e ai giudici turchi, delle ragioni che hanno portato alla morte di Ebru Timtik. La vicenda di Ebru dimostra come la comunità internazionale si nasconda dietro al velo dell’ipocrisia. Per quale ragione, se non per l’accordo, l’Unione Europea, continuerebbe a relazionarsi con la Turchia?

Altri interventi si sono maggiormente focalizzati sulla situazione complessiva della Turchia: un paese, che visto la repressione avviata da Erdoga, non si può più definire democratico. Un paese dove una persona decide per tutti: una gestione del potere che è quella delle dittature.

Un’attenzione particolare è stata data a denunciare come oggi in Turchia sia venuta meno la separazione dei poteri e l’indipendenza del potere giudiziario da quello esecutivo.

Il ruolo degli avvocati è cruciale nel sistema giudiziario: dovrebbero essere tutelati contro minacce e soprusi da parte del potere esecutivo ed essere nella condizione di esercitare la loro professione in modo libero.

La questione turca è emblematica di una situazione pericolosa per il diritto alla difesa in molti paesi. Per questo il Consiglio degli Ordini Forensi Europei, organizzazione che riunisce più di un milione di avvocati europei, sta operando per un documento europeo vincolante capace di proteggere gli avvocati nell’esercizio della propria professione, perchè venga garantito loro di lavorare senza intimidazioni e ricatti, salvaguardandoli dall’essere identificati in termini di reati con i loro assistiti.

Corale in tutti gli interventi dell’evento on line la volontà di contribuire a far rinascere una Turchia democratica, rispettosa dei diritti, un Paese dove gli avvocati possano lavorare senza timore di essere puniti per ciò in cui credono. Una battaglia che non può essere vinta da pochi e per la quale è fondamentale la solidarietà internazionale.

Molti avvocati turchi hanno trascorso la Giornata degli avvocati in prigione e perché ciò non accada più è indispensabile che la loro lotta si trasformi in una lotta globale, a cui partecipino tutti coloro che si occupano di difendere i diritti: avvocati, attivisti e cittadini.

Insieme bisognerà arrivare dove le istituzioni europee hanno fallito. Alzare la voce contro un regime repressivo per giungere al rispetto dei diritti umani e questa solidarietà globale deve iniziare ora.

Anna Battistin e Michela Tonetto, studentesse Università di Padova
Corso Scienze Politiche, Relazioni Internazionali, Diritti Umani


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