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Monclova- Candelaria: terza condivisione del #FestivalRyR

Alle porte della Riviera Maya l’intervento della delegazione italiana

Associazione Ya Basta Padova

In questo articolo si parla di:

  • 119/700 Ambiente
  • 29/700 Ayotzinapa
  • 65/700 Beni comuni
  • 209/700 EZLN
  • 700/700 Messico
  • 82/700 Popoli indigeni

Dal centro del paese il Primo Festival Mondiale delle Resistenze e Ribellioni contro il Capitalismo si è spostato nello stato del Campeche, la porta della Riviera Maya.
La piccola comunità di Monclova ha aperto le sue porte, fatte di fiumi e selva all’arrivo dei partecipanti al Festival. Partiti da Città del Messico in sette pulman e numerose macchine abbiamo raggiunto questo altro "specchio" dei molti Messico dal basso.
Lo spazio attrezzato per il dibattito questa volta era sotto gli alberi, all’aperto, vicino al fiume, dove peraltro campeggiava un cartello con scritto "attenti ai coccodrilli" che pare che da queste parti non disdegnino di mangiarsi qualche piccolo animale.
Il caldo tropicale non ha impedito l’arrivo delle piogge che hanno costretto l’assemblea a spostarsi nella seconda giornata sotto il tendone di un improbabile circo che si trovava da quelle parti.
Ma tant’è questo Festival itinerante non ci ha certo risparmiato le sorprese ..
L’inaugurazione di questa terza condivisione si è aperta con l’intervento dei familiari di Ayotzinapa e la relazione del Congresso Nazionale Indigeno, a cui sono seguiti gli interventi dei delegati giunti da tutta la penisola dello Yucatan.
Le storie di resistenza e ribellione pur con contesti diversi si mischiano agli interventi che vengono da altre parti del Messico. La lotta contro le tariffe elettriche, contro i progetti di turismo invasivo, l’imposizione delle sementi transgeniche, lo sfruttamento delle risorse qui hanno nomi diversi che corrono lungo le rotte non conosciute che si sovrappongono ai circuiti turistici patinati.
Sono lotte che parlano lo stesso linguaggio che abbiamo ascoltato a San Francisco Xochimilco e Amalzingo ed anche qui la repressione ha assunto il volto "legale" degli arresti come delle intimidazioni, provocazioni e sparizioni "illegali".

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Monclova- Candelaria: terza condivisione del #FestivalRyR

Dopo gli interventi locali si passa ai contributi nazionali e da più di 4000 chilometri di distanza arrivano gli interventi da Sonora, dal Popolo Yaqui che denuncia l’arresto dei propri portavoce, dalla metropoli di Monterrey. A parlare dalla città simbolo del Messico "moderno" e finanziario, Monterrey appunto, sono giovani studenti universitari che raccontano la difficoltà ma anche la decisione di rompere il silenzio sul narco-stato con la vicenda di Ayotzinapa e di scendere in piazza, proprio in uno dei territori, come peraltro tutto il nord del paese, che è terreno della violenza dei carteles. Alla loro voce dal nord si aggiunge quella di chi a Tijuana organizza la difesa di chi lavora nelle maquilladoras, ancora presenti, nonostante il grosso della produzione si sia spostato nei paesi asiatici.

La violenza della frontiera con gli Stati Uniti riecheggia dagli interventi di chi vive al nord fino a chi, a pochi chilometri dal Campeche, nello stato del Tabasco gestisce una Casa di accoglienza per i migranti centroamericani. Arrivano in migliaia per intraprendere il viaggio verso il nord, sono vessati ed a volte rapiti o assassinati da chi gestisce, sempre le bande narcos, anche questo lucroso traffico di esseri umani.

Parlano poi le delegazioni internazionali e dall’Italia oltre ad altri interventi, come quello di un compagno della Rete Attitudine No-Expo, che ha riportanoi l’attenzione sulla similarità tra le grandi opere ed i grandi eventi e raccontato i percorsi che si stanno costruendo in vista di Expo 2015, uno che ha portato il saluto della lotta No Tav, i compagni del Nodo Solidale, un’esponente del Comitato Madri per Roma Città Aperta, interveniamo anche come delegazione.

Ecco il testo del nostro piccolo contributo in questo Festival in cui si specchia il Messico dal basso, che cerca, tra mille difficoltà e differenze un cammino comune.

"Siamo l’Associazione Ya Basta - Padova. Siamo qui insieme in una delegazione con centri sociali come La Strada di Roma, Zero81 di Napoli, Labas e TPO di Bologna, Intifada di Empoli e comitati come quello di quartiere di Napoli centro.
Per prima cosa vogliamo ringraziare l’EZLN e il Cni per l’organizzazione del Festival e le comunità di San Francisco Xochimilco, Amalcingo ed ora Monclova per l’ospitalità.
Veniamo da spazi che abbiamo occupato e trasformato in luoghi di lotta, di organizzazionee di vita, sperimentando nelle città forme di autogestione e di un far politica che è anche la costruzione di altre relazioni sociali.
Portiamo il saluto di compagne e compagni che lottano dal basso in difesa dei beni, comuni, contro le grandi opere, per un’educazione che sia un diritto e non un privilegio, contro la precarietà che significa mancanza di diritti.
Quello che facciamo è lottare dal basso, fuori dai partiti politici, con manifestazioni, presidi, occupazioni di casa, blocchi dei luoghi dello sfruttamento.
Disobbediamo a quello che è legale per chi è in alto, per costruire i diritti di chi è in basso.
Siamo qui non solo in solidarietà con altri, ma, come si è detto, spesso in questi giorni, per condividere, che significa lasciare una parte dei noi per costruire qualcosa di più ampio, grande tutti insieme.
Perchè non importa dive viviamo, in città o nelle campagne, il nemico che abbiamo oggi, in questa epoca che in molti sentiamo come di grandi cambiamenti, è il mercato unico del capitalismo finanziario, in cui il denaro produce denaro, in cui si collocano gli interessi di sfruttamento di vecchi e nuovi poteri, di poteri "legali ed illegali", locali e trasnazionali.
Il tempo di questo capitalismo finanziario globale è marcato dallo sfruttamento selvaggio, dal saccheggio di territori e vite.
Le nuove forme delle guerre si accompagnano al tentativo di ridefinire il controllo sui territori ed i nostri destini.
Questo succede in Messico con il narco-stato, succede nel nostro Euromediterraneo con la violenza delle frontiere che lasciano migliaia di morti nel mare, succede con il tentativo di ridefinire tutto il Medioriente, in cui i nostri compagni curdi lottano contro i nuovi poteri reazionari come l’Isis o i vecchi poteri come la Turchia.
Viviamo in tempi duri, nei quali c’è bisogno di un cambiamento radicale, un’alternativa sociale che possiamo costruire solo insieme a tanti e differenti.
Non è facile.
Per questo siamo qui, per condividere, e tornare nei nostri luoghi più forti per i prossimi momenti di lotta in Italia come in Europa con le giornate del 18 marzo a Francoforte con le mobilitazioni contro il potere finanziario delle banche.
Ci impegniamo a sostenere le richieste delle madri, dei padri e degli studenti di Ayotzinapa perchè in nessun luogo del mondo si può accettare la violenza barbara del potere.
Faremo tutto quel che possiamo perchè si ascolti la voce di Ayotzinapa in Italia e in Europa.
Perchè "no estan solos" e noi non saremo soli se stiamo con voi.
Grazie"

Vedi anche:
  • 21.12.14 Inaugurazione del Festival delle resistenze e ribellioni contro il capitalismo
  • La condivisione ad Amalcingo, Morelos del Festival delle Resistenze e Ribellioni contro il capitalismo
  • 24.12.14 Incontro con i familiari e gli studenti di Ayotzinapa
  • Capodanno a Oventic per il #FestivalRyR: l’EZLN e Ayotzinapa
  • 26.12.14 Città del Messico - Marcia #Ayotzinapa somos todos
  • Messico - San Cristobal Chiusura del #FestivalRyR
  • Dal #FestivalRyR verso La Realidad e la Garrucha
  • DIAMO CORPO AI SOGNI – SOSTENIAMO LA SALUTE AUTONOMA ZAPATISTA

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