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Sarandi: l’inizio e il 25° anniversario

Ya Basta Reggio Emilia

In questo articolo si parla di:

  • 202/677 Brasile

Il XIII Incontro Nazionale, realizzato in Sarandi(RS), tra i giorni 20 e 24 di genaio, in commemorazione del 25° anniversario del MST, ha promosso il rincontro della militanza con uno dei luoghi dove è nata la nostra organizzazione. La storia era ricordata in ogni momento. La nuova generazione di militanti ha conosciuto la generazione che alla fine dei anni ‘70 ha affrontato il governo della dittatura militare per costruire l’accampamento Encruzilhada Natalino. Questa nuova generazione ha reso omaggio a quei lottatori e lottatrici, e questi e queste hanno saputo riconoscere che quelli che sono venuti dopo di loro hanno mantenuto alta la bandiera della Riforma Agraria in questi 25 anni. Tutti insieme. I sogni e le lotte hanno unito queste differenti generazioni.

Anche la Brigada Militar ha cercato di riproporre il clima vissuto nell’ accampamento negli anni ‘70. La polizia militare della governatrice “tucana”, Yeda Crusius, ha fatto circondare l’insediamento e esigeva l’identificazione di tutti quelli che entravano nel posto dell’ Incontro. Ciò, inoltre, era già successo nella realizzazione del Incontro Statale nel 2007, nello stesso insediamento.
Neanche l’ex-governatore del Rio Grande del Sud, Olívio Dutra, e i governatori Roberto Requião (PR) e Jackson Lago (MA) sono riusciti a sfuggire e sono stato obbligati ad identificarsi. Più di 60 invitati di numerosi paesi hanno subito, giornalmente, la pressione di questa politica.

L’Incontro non è servito soltanto a promuovere lo scambio tra le diverse generazioni del nostro Movimento. E nemmeno per testare la repressione, già conosciuta, della Brigada Militar. E’ stato un Incontro di molto studio e dibattiti sulle sfide che abbiamo davanti. Il 25° anniversario non è un punto di arrivo. E’ soltanto un momento importante della nostra storia, dove le conquiste e le sconfitte della nostra lotta ci danno la spinta per nuove sfide. Il nostro punto di arrivo è la Riforma Agraria e un paese socialmente giusto, ugualitario, socialista.

Per questo dedichiamo tempo per studiare e capire questa crisi che attanaglia tutte le economie capitaliste del pianeta. I capitalisti, di fronte alla crisi, si preoccupano unicamente di appropriarsi i ricorsi pubblici, contando sempre con la connivenza dei governi sottomessi al capitale, e di ripassare i costi del debito alla classe lavoratrice. E per avanzare nel diagnostico, ci sforziamo per capire in che stadio sta la lotta di classe nel nostro paese e quali sono le sfide attuali della classe lavoratrice. Questo studio ha evidenziato quanto è complesso il momento politico in cui viviamo. Però eravamo ansiosi di trovare elementi che potessero aiutarci a qualificare la nostra organizzazione e le lotte che portiamo avanti. Vogliamo fare un salto di qualità e avanzare in direzione del nostro obiettivo.

Cerchiamo di capire meglio il modello agricolo della elite brasiliana – l’agro business – creato unicamente per rispondere alle esigenze del mercato internazionale. Due decadi di neoliberismo hanno espulso la popolazione del campo e hanno destinato le migliori terre per gigantesche aree di monocoltura di canna di zucchero, eucalipto e soia e hanno consegnato l’agricoltura al controllo delle multinazionali. Senza menzionare la devastazione ambientale promossa dal saccheggio dei nostri minerali.

La sovranità politica di un paese ha il fondamento nella sovranità alimentare del suo popolo. Soltanto la Riforma Agraria e l’agricoltura contadina possono assicurare queste conquiste al popolo brasiliano.
Infine, guardiamo alla nostra propria organizzazione. I nostri esiti in questi 25 anni si devono, anche, alla nostra capacità di analizzare e confrontare i nostri propri limiti.

La Riforma Agraria sta oggi in uno stadio differente di quello di 25 anni fa. Non ci confrontiamo appena con il latifondiario ritardato e monopolizzatore di grandi estensioni di terre mantenute improduttive.

Oggi, ci confrontiamo con l’agrobusiness, formato dai grandi proprietari rurali capitalizzati, le grandi multinazionali e le banche. Soltanto con l’organizzazione più forte, con capacità e creatività di promuovere lotte massive e concretizzando alleanze con altre organizzazioni della classe lavoratrice, del campo e della città, potremo conquistare la Riforma Agraria nel nostro paese.

Bisogna ora, ripieni di entusiasmo e coraggio per le commemorazioni del 25° anniversario, affrontare queste sfide attuali. Ci auguriamo che le prossime commemorazioni non siano appena per ricordare quelle del passato, ma per celebrare la Riforma Agraria e le conquiste della classe lavoratrice.

Marzo 2009, Direzione Nazionale del MST

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Marzo

2009

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