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Il 20 gennaio La Conaie, organizzazione indigena, ha lanciato una mobilitazione contro la legge sulle miniere a cielo aperto a grande scala, approvata una settimana fa dal Piccolo Congresso.
La mobilitazione ha coinvolto l’intero paese.
La scelta della Conaie è nata dalla consapevolezza della gravità della Legge approvata dal Governo Correa. L’estrazione su vasta scala a cielo aperto comporta danni ambientali enormi.
Dietro la mobilitazione indigene c’è la consapevolezza che in gioco c’è la scelta del futuro dell’Ecuador.
Da un lato il modello sviluppista, estrattivo di Correa dall’altra la proposta indigena di un sviluppo eco-compatibile e legato alla dimensione comunitaria.
“Vogliamo un cambiamento, una rivoluzione che sia comunitaria all’interno della quale il diritto all’autonomia, all’autodeterminazione, ad un territorio libero dall’inquinamento siano garantiti realmente” questo il senso profondo della mobilitazione della Conaie.
MERCOLEDI’ 21 GENNAIO
Il giorno dopo la mobilitazione la Conaie valuta positivamente la mobilitazione nazionale.
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MARTEDI’ 20 GENNAIO
LA MOBILITAZIONE INDIGENA ATTRAVERSA L’ECUADOR
Vedi la cronaca e foto nel blog della protesta contro la Legge mineraria
Ascolta le corrispondenza di Paola Colleoni
Lunedi 19 gennaio
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Martedì 20 gennaio
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Ascolta l’intervista con Janeth Cuji responsabile settore comunicazione Conaie
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La giornata del 20 gennaio vede fin dalla mattina in tutto il paese decine di blocchi stradali lungo le principali arterie. Le notizie che giungono al Centro Stampa parlano di una iniziativa generalizzata che attraversa la zona andina, la zona Amazzonica.
In tarda mattinata arrivano le notizie di agressioni delle forze dell’ordine ai blocchi stradali. Nonostante siano più di una dozzina gli arrestati la protesta indigena si allarga anche con la richiesta della scarcerazione dei fermati e la fine della repressione contro i movimenti indigeni e sociali.
Comunicato di denuncia della Conaie
La cronaca della giornata
Le motivazioni della protesta
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Comunicato dei movimenti sociali