In questo articolo si parla di:
Comunicato Pubblico
Alba di Venerdì 05 dicembre 2008
Davanti al fermo e successiva scomparsa di un minore mapuche di soli 13 anni.
La Comunità Autonoma di Temucuicui comunica alla opinione pubblica nazionale e internazionale quanto segue:
1.- Oggi, giovedì 4 dicembre 2008 alle ore 9 circa, il minore Patricio Queipul di soli 13 anni fu arrestato durante una gigantesca operazione della polizia investigativa (P.D.I.) compiuta sulle colline e nei dintorni dell’ex fondo Alaska.
Mentre il minorenne si dirigeva a custodire i propri bestiame, fu circondato e ammanettato, tra pugni calci e insulti da parte delle forze dell’ordine. Mentre gli puntavano le armi, il suddetto prigioniero fu condotto scalzo su uno dei carri della polizia, che lo portò via dal luogo in cui si continuava il rastrellamento.
Il personale della PDI era composto da circa 80 effettivi in assetto da guerra
2.- Di questo arresto e del rastrellamento la nostra comunità ne venne a conoscenza soltanto alle 19 del suddetto giorno, dopo che l’unico testimone del codardo fatto, un altro minore, fu liberato; il suo nome è Adrían Queipul, di 16 anni cugino di Patricio, che fu detenuto alle ore 14 e poi rilasciato alle ore 18 sulla strada della città di Traiguén, distante 15 chilometri dalla nostra comunità, e successivamente il suo ritorno a piedi rese noto le circostanze nelle quali fu arrestato il suddetto minore Patricio.
3.- Appena i nostri messaggeri (Werkenes) appresero il fatto, iniziarono la raccolta di informazioni per determinare le cause per le quali questo minore fu fatto prigioniero così violentemente.
Per ciò presero contatto col commissario Romero della PDI di Angol, il quale confermò l’avvenuto rastrellamento a Temucuicui, però a carico della PDI della città di Traiguén. I nostri informatori presero contatto con il detective Pablo Cid, che confermò l’avvenuto arresto del sopraccitato minore, il quale fu trasferito alla città di Victoria. Dopo innumerevoli tentativi di contatto, la caserma della polizia di Victoria affermò di aver liberato il minore senza dare spiegazioni del movente per il quale fu arrestato, nemmeno il luogo dove fosse stato liberato.
4.- Davanti a questa situazione la comunità cominciò una ricerca sulle colline e nei dintorni dove si supponeva potesse trovarsi il bambino, al momento senza nessun risultato e senza sapere la sua attuale dimora. Per ciò abbiamo deciso di continuare facendo turni di ricerca dalle prime luci del giorno fino a notte inoltrata: abbiamo timore per la sua integrità fisica dato che non si ha alcuna notizia riguardante il suo stato fisico o se è ferito perché scalzo. Dobbiamo fare presente che purtroppo non è la prima volta che Patricio viene coinvolto in questi fati di violenza poliziesca, questa è già la quarta volta che ha vissuto i rastrellamenti in casa propria, in una delle quali fu ferito da un colpo di fucile in una gamba sparato dai carabinieri, la terza volta fu condotto fino ad un bus della polizia dove lo interrogarono pestandolo e minacciandolo di morte, al che dopo varie ore di detenzione fu liberato
5.- I messaggeri della comunità (werkenes) autonoma di Temucuicui, andranno fino a Temuco per esigere delle spiegazioni al prefetto della PDI nella mattinata del venerdì 5 dicembre alle ore 11, allo scopo di ottenere informazioni sulla prigionia di questo bambino mapuche e quel che è più importante informazioni sul suo stato di salute e la sua attuale dimora; ciò perché le distinte unità locali della polizia non hanno voluto rilasciare informazioni sul vero stato del bembino e la sua “dimora” tenendo allo scuro di questa situazione persino i suoi familiari.
6.- Ancora una volta, come mapuche subiamo in prima persona, siamo violentati dal terrorismo statale, non si colpiscono solo gli adulti ma è la volta dei bambini di pochi anni che dovrebbero essere protetti dalla legge, non solo dello stato cileno, ma del mondo intero.
Lo stato cileno e il suo apparato d’investigazione hanno bisogno di ricorrere a fatti così ignobili come quello di interrogare, sequestrare e torturare, i bambini per avere scuse per rastrellamenti arbitrari, solo per il fatto di alzare la voce e protestare davanti al mondo intero che siamo un popolo che ha deciso di recuperare ciò che fu tolto, usurpato col sangue e col fuoco.
Denunciamo agli occhi del modo che questo è il vero volto della restituzione del debito storico con la nostra nazione, alla vigila del bicentenario dell’indipendenza lo stato cileno è ancora in guerra con il popolo e la nazione mapuche.
Pretendiamo di dare il passo finale alla mal chiamata pacificazione dell’Araucania facciamo un richiamo alle comunità e alle organizzazioni mapuche così come a chi difende i diritti umani degli uomini, dei bambini o a chi dice di farlo, a manifestare il più profondo ripudio per questo nuovo sopruso e a elaborare nuove informazioni, e antecedenti.
In allerta aspetteremo il ritorno del nostro pichikeche Patricio Queipul, di 13 anni.
Comunidad Mapuche Autónoma Temucuicui.
Wallmapuche Temucuicui
Pasó por una casa particular pidiendo pan a las 9 de la noche
APARECIO NIÑO MAPUCHE DETENIDO POR LA POLICÍA EL JUEVES PASADO
En contacto telefónico esta mañana con su tío, este señaló que el niño
fue golpeado, pasó hambre, está en cama muy choqueado y no quiere
salir a la posta. Esperan que el recurso de amparó en su favor y en
contra de la Policía de Investigaciones de Chile sea acogida y se
decreten las medidas exigidas.
Por Elías Paillan
Este sábado en la noche apareció el niño P. Q. M. de 13 años de edad
quien había sido detenido en la mañana de jueves 04 de diciembre, por
efectivos de la Policía de Investigaciones y llevado a Traiguen, donde
pasó dos días y una noche y sin que la policía hubiera avisado
oportunamente a sus familiares, menos que lo hayan devuelto a su
domicilio.
En contacto con Victor Queipul, tío del menor, señaló que mientras él
regresaba anoche desde Temuco, como a las 10 de la noche y mientras se dirigía desde Quecheregua camino a Traiguen "me dieron el dato que
Pato lo vieron pasar como a las 9 (pm) por una casa particular a pedir
pan ya que no había comido un día y una noche. Y luego otras personas
de más acá lo habían dirigido hasta la casa ya que el niño andaba
perdido por ese lugar. Cuando yo llegué como a las 1 de la mañana, lo
encontré en la casa".
Consultado sobre cómo estaba él, respondió:"Él esta muy mal, muy
afectado, choqueado, golpeado, esta en cama, y no quiere ir al pueblo
ya que la vez pasada este niño igual fue herido y fue a constatar
lesiones por heridas de escopeta y el doctor le retó". Y esta mal,
creo que lo golpearon arto y esta mal, no quiere ir ala posta, yo le
dije que fuera, pero, no quiere ir". "Yo igual lo quería llevar a
Ercilla, pero es sábado hoy día y no hay nada, yo creo que va a ser el
lunes no más, igual las lesiones y maltrato de la policía esta mal".
Sobre la pregunta a qué cree él que se debe el actuar de la policía,
dijo: "Esta es una persecución, porque la policía creen que yo tengo
animales robados, porque justamente él (niño) andaba viendo los
animales, es una persecución en mi persona porque yo soy werken de la
comunidad, no sé por qué están haciendo esto, pero creo que puede ser
por los particulares, no sé que cosa puede ser".
Finalmente respecto del recurso interpuesta ayer, señaló: "Ayer
presenté un recurso de amparo y espero que salga acogida a favor
nuestro y tener algo a favor en nuestro derecho como persona, y los
derechos del niño", finalizó.
El recurso presentado ayer solicita que se oficie a la Prefectura de
Investigaciones de Malleco, para que informe sobre el tenor del
recurso. Se oficie a la Prefectura de Investigaciones de Malleco para
que entregue la nómina de funcionarios que participaron en el
procedimiento y que se encontraban de servicio en los lugares
referidos en la relación de los hechos. Se oficie a las Prefecturas de
Investigaciones y de Carabineros de Malleco para que adopte las
medidas necesarias para ubicar al menor a favor del cual se realiza la
presente acción.
Finalmente se oficie al Servicio de Salud de la Provincha de Malleco
para que una vez habido el menor amparado por la presente acción se le realicen las evaluaciones necesarias para determinar las consecuencias físicas y psicológicas que éste ha sufrido a causa del actuar ilegal y arbitrario de los Funcionarios Policiales contra los que se presenta ésta acción.
Se estudia interponer acciones judiciales contra la policía por
secuestro de menores y violación al proceso al no devolver al menor
hasta su domicilio entre otras.
Fuente: http://www.observatorio.cl/contenidos/naveg/navTpl.php?id=20081206130608