In questo articolo si parla di:
Apprendo con angoscia la notizia tanto temuta. Vittorio, altri
internazionali e pescatori palestinesi fermati in mare dalla marina
israeliana.
Allora non bastavano più le minacce, gli spari, le cannonate con acqua
putrida e inquinata.
Bisognava proprio arrestarli questi pericolosi sovversivi che con
quattro barche da pesca, armati solo di reti e a sole sette miglia da
Gaza, mettevano in pericolo la grande potenza Israele!
Mi appello al Consolato Italiano di Gerusalemme, agli Stati democratici,
a tutte le voci libere del mondo occidentale e orientale.
Di fronte a questo sopruso, (è forse troppo chiamarlo atto di
pirateria?) non taciamo, esigiamo che sia rispettato il diritto
internazionale, anche se a violarlo è "l’amico" Israele. Già fin troppo
silenzio incombe sulla sorte di Gaza e dei suoi abitanti, sul suo
assedio infinito.
Siano rilasciati subito i pescatori e con loro gli internazionali perchè
ritornino a Gaza e riprendano il modesto, quotidiano lavoro.
Sono stata informata ora che tutti sono stati portati in Israele e sono
sotto interrogatorio.
Che ne sarà di loro?
Egidia Beretta, mamma di Vittorio Arrigoni