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Chile, ancora violazioni ai diritti umani Dichiarazione di un prigioniero politico e comunicato della CAM

Associazione Ya Basta Caminantes

In questo articolo si parla di:

  • 186/679 Wallmapu (Territorio Mapuche)

23 ottobre 2008
Comunicato del prigioniero politico mapuche, Julio Juan Cayhuan Nahuelpi


Io, Julio Juan Cayhuan Nahuelpi, membro della comunità mapuche autonoma
Temucuicui, prigioniero politico mapuche, dalla carcerazione politica
denuncio all’opinione pubblica nazionale ed internazionale quanto segue:

1 - Sabato 18 ottobre 2008 mi sono recato al commissariato dei
Carabineros della città di Collipulli per presentarmi alla giustizia
cilena, in quanto ero vittima di una costante e grave persecuzione, di
perquisizioni notturne, con la messa in pericolo dei miei familiari che
venivano fermati ed interrogati sulla mia situazione giudiziaria, non
essendo ben chiare quali erano le imputazioni a mio carico.

2 - Ma una volta in commissariato sono iniziate delle atrocità, dei
procedimenti irregolari che si sono conclusi con una pesante tortura.
I carabineros mi hanno subito posto in stato di arresto e alle 20 mi
hanno fatto uscire dal commissariato e mi hanno trasferito in una casa
che non avevo mai visto in vita mia. Lì c’erano delle persone in
borghese che non conoscevo ed altre in uniforme. Quindi, mi hanno
sbattuto di fronte ad un’inferriata per farmi delle
fotografie, ma siccome ho reagito con forza loro hanno iniziato a
picchiarmi con calci e pugni su tutto il corpo. In seguito mi hanno
fatto camminare per una strada buia, dove mi hanno scattato delle
fotografie.

3 - All’una di mattina mi hanno trasferito alla caserma della Policía de
Investigaciones della città di Angol. Anche lì sono stato interrogato
con violenza da agenti, presumo della PDI. Mi hanno mostrato le foto
delle famiglie che vivono nella Comunidad Mapuche Autónoma di
Temucuicui. In esse c’erano bambini, giovani, anziani, il che dimostra
chiaramente la persecuzione, la militarizzazione e la sorveglianza
permanente alla quale sono sottoposti tutti i componenti delle comunità
indigene, quelle che continuano a mobilitarsi per reclamare ed esigere
il giusto diritto alle terre usurpate. Ma al mio rifiuto a fornire
informazioni, essi hanno minacciato che mi avrebbero torturato con
l’elettricità.

4 - Ieri, 19 ottobre, è stato effettuato il mio controllo per la
detenzione ed oggi, 20 ottobre, è stata formalizzata la mia carcerazione
preventiva. La procedura ha subito un ritardo di 2 ore perché non
arrivava l’avvocato designato per la difesa penale mapuche, Ricardo
Cáceres che "difende" anche il peñi Jaime Huenchullan (ma non è mai
andato a visitarlo durante il suo processo). L’imputazione nei miei
confronti è di attentato incendiario contro René Urban, anche se non ci
sono prove sufficienti per accusarmi e per accusare gli altri peñi. Da
lì mi hanno trasferito al carcere di Angol.

5 - Rivolgo un appello urgente a quelli che leggeranno questo
comunicato, in modo da essere permanentemente informati ed allertati su
quanto sta accadendo quotidianamente nel Wallmapu, cosa sta accadendo ai
peñi rinchiusi nelle diverse prigioni del sud, denunciando gli abusi e
le torture, in vigore da alcuni anni in piena "democrazia".
Stare attenti ai nuovi giochi, alle nuove tattiche dello stato cileno,
che pian piano cerca di smobilitare qualsiasi tentativo di
rivendicazione dei prigionieri politici, separandoci in sezioni
carcerarie e impedendo di riunirci. La lotta non finisce qui, è certo.
La lotta s’intensificherà fino a quando continueranno ad esistere le
ingiustizie contro il nostro popolo.

Marrichiweu
Julio Juan Cayhuan Nahuelpi

Prigioniero Politico Mapuche, rinchiuso nel carcere di Angol

25 ottobre 2008
Comunicato della Coordinadora Arauco Malleco-CAM
In merito agli ultimi avvenimenti verificatisi nel settore di Choque
Tirúa, la commissione di comunicazione della CAM informa quanto segue:

1 - Che mercoledì 15 ottobre i carabineros sono entrati nella comunità
di Choque per perseguitare il processo di recupero produttivo che si sta
realizzando presso il fondo La Puntilla, ma sono stati respinti dagli
abitanti della comunità al punto che le forze repressive hanno dovuto
rifugiarsi presso la casa dell’usurpatore Santos Jorquera.

2 - Che Santos Jorquera è stato un noto collaboratore degli organismi di
sicurezza della dittatura militare di Pinochet (DINA e CNI). Di fatto la
sua casa è stata utilizzata come centro di detenzione e di tortura, in
cui sono passati diversi pu peñi y pu lagmnen (fratelli e sorelle) delle
comunità di Choque, Ranquilhue e Miquihue. Ragion per cui è stato
redarguito in molteplici occasioni dalla comunità.

3 - Che con l’obiettivo di offrire protezione a Santos Jorquera, si è
dispiegato un nuovo operativo di polizia contro la comunità di Choque,
dando il via a nuovi scontri che si sono prolungati fino all’alba.
Stavolta, la resistenza è stata a carico dagli Organi di Resistenza Mapuche.

4 - Che in seguito a tali scontri, negli ultimi giorni s’è intensificata
la repressione contro la comunità di Choque e le altre poste in
vicinanza, con perquisizioni delle abitazioni e controlli e fermi
arbitrari. Tutto ciò ha provocato la risposta spontanea delle comunità
che hanno bloccato le vie d’accesso ed hanno lanciato pietre contro i
veicoli della polizia.

5 - Denunciamo che in questi momenti, ancora una volta, Santos Jorquera
ha permesso che la sua proprietà e la sua casa fossero utilizzate come
centri illegali di detenzione e d’interrogatorio. Lì vengono condotti i
mapuche fermati per le strade di campagna o per le vie d’accesso alla
comunità di Choque, dove sono vittime di pressioni illegittime.

COMISION COMUNICACIONES-CAM

29

Ottobre

2008

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