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Pochi giorni fa si è tenuto in Ecuador il Referendum sulla Costituzione: la nuova Costituzione è stata approvata con circa il 65% delle preferenze, e questo leggittima ampiamente il progetto della nuova costituzione.
I due soggetti protagonisti del referendum sono stati i movimenti che appoggiano il presidente Correa, ma anche movimenti sociali indipendenti dal governo che però si ritrovano nell’appoggio ad alcuni temi chiave della nuova Costituzione che riguardano il mondo del avoro, le donne e la questione indigena.
Invece l’oligarchia del paese, che che non gode dell’appoggio popolare, ha perso il referendum: vince solo nella città di Guayaquil.
Il dibattito sulle modifiche costituzionali ha ruotato soprattutto attorno alle richieste dei movimenti sociali e in particolare dal movimento indigeno, ad esempio il tema dello stato plurinazionale e delle risorse idriche nel paese.
Ascolta l’intervista a David Suarez Changuan, Università di Quito.
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Paola Colleoni, antropologa, delinea i grandi temi che hanno contraddistinto il panorama politico dell’Ecuador, rispetto ai processi portati avanti dal presidente Correa e che hanno portato alla vittoria del referendum sull’approvazione della nuova Magna Carta del paese.
Le donne e gli indigeni, gli ecologisti e le Ong sono i soggetti principali con i quali il governo sta interloquiendo.
La questione delle donne è stata centrale nel dibattito ecuadoregno perchè per la prima volta si è discusso dei diritti riproduttivi e su cosa deve essere garantito a livello costituzionale: coppie di fatto, omosessualità, aborto, la discussione di queste tematiche denota un avanzamento dei contenuti in un paese come l’Ecuador.
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