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Cochabamba, 06 de julio de 2008
Cari Campagne e compagni,
In quest’epoca di nuova offensiva neoliberale, che vede i diritti dei lavoratori, ottenuti attraverso lotte e spargimenti di sangue, violati e il tentativo di negare e cancellare l’identità operaia, basata sulla solidarietà e la collettività, non possiamo fare altro che solidarizzare con questo sciopero della fame, perché la lotta iniziata dai nostri compagni oggi è la lotta contro gli sfruttamenti in ogni parte del mondo globalizzato.
Siamo coscienti che questa lotta, che si oppone ad un licenziamento senza giusta causa nella fabbrica di scarpe Manaco, avvallato dall’inettitudine dei funzionari del Ministero del Lavoro e dal tradimento degli attuali dirigenti sindacali, è essa stessa una risposta alla condizione generale di molto lavoratori boliviani. Cosicché, nel recuperare forme di resistenza e di denuncia dell’oppressione che i padroni di sempre esercitano, salutiamo la presenza degli ex dirigenti del Sindacato di Manaco, della Confederazione Generale dei lavoratori Metalmeccanici della Bolivia e di Cochabamba.
I diritti dei lavoratori sono conquiste, non regali che possono essere tolti dalla vita quotidiana dai padroni del denaro. Per questo, con profonda indignazione e in difesa della giustizia sociale, i firmatari qui sotto aderiscono moralmente alla protesta e si impegnano a denunciare quello che succede nella Manaco, filiale della multinazionale Bata, così come gli abusi di altre imprese dove si ripetano le violazioni ai diritti dei lavoratori.
Lavoro, non sfruttamento.
Queridos compañeros/as
En estos tiempos de nueva ofensiva neoliberal, cuando los derechos de los trabajadores, obtenidos como resultado de luchas y de sangre derramada, son arrebatados; cuando la identidad obrera de solidaridad y colectividad se intenta borrar y negar, no podemos más que solidarizarnos con esta huelga de hambre, porque la lucha que emprenden nuestros compañeros hoy es la lucha contra la explotación en todas partes de este mundo globalizado.
Y somos conscientes de que esta lucha, repudiando un despido injustificado en la fábrica de calzados Manaco, que fuera avalado por malos funcionarios del Ministerio de Trabajo y la acción traidora de los actuales dirigentes del sindicato, es asimismo una respuesta a la condición general de muchos trabajadores en Bolivia. Así que, al recuperar formas de la resistencia y la denuncia de la opresión que pretenden los patrones de siempre, saludamos igualmente la presencia de ex dirigentes del Sindicato de Manaco, dirigentes de la Confederación General de Trabajadores Fabriles de Bolivia y la Federación de Trabajadores Fabriles de Cochabamba.
Los derechos de los trabajadores son conquistas, no regalos que pueden ser sacados de su vida diaria por los dueños del dinero. Por ello, con una profunda indignación y comprometidos con la justicia social, los y las abajo firmantes nos adherimos moralmente a la protesta y nos comprometemos a denunciar lo que pasa en Manaco, dependiente de la transnacional Bata, así como los abusos de otras empresas donde se replican los atropellos y las violaciones a los derechos de los trabajadores.
Trabajo, no explotación.