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Cina - "Dal Trentino diciamo NO alle Olimpiadi"

Inviata una lettera a Dellai affinché la Provincia chieda il Boicottaggio dei Giochi

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  • 13/700 Cina

Trento - "La violenza cinese che si sta abbattendo in questi giorni sulle popolazioni tibetane esige una presa di posizione anche della nostra provincia". E’ questa l’opinione dell’associazione Ya Basta di Trento che si appella anzitutto alle associazioni che intrattengono relazioni con la Cina e a quelle che sostengono la causa tibetana "affinchè anche da qui ci si unisca al coro di condanna delle repressioni che stanno sconvolgendo una comunità autonoma che il desiderio imperiale cinese vorrebbe annientare".
Ya Basta, in una lettera che ha inviato al Presidente Dellai e all’Assessorato allo Sport, chiede che la Provincia Autonoma di Trento - "che spesso ha sostenuto le ragioni del Tibet, accolto il Dalai Lama e apprezzato la speranza di uno sviluppo autonomo di quella porzioni importante di Oriente - si esprima su quanto sta avvenendo in queste ore e prenda una posizione ufficiale anche sulla partecipazione alle prossime Olimpiadi di Pechino".
Pur sapendo che la decisione di boicottaggio dei Giochi olimpici è materia di diplomazie che nazionali ed europee, l’associazione Ya Basta crede che "la Provincia di Trento debba chiedere ufficialmente che il CIO e la Farnesina decidano di non partecipare ai Giochi".
Secondo Ya Basta, infatti, si assiste ad una "realpolitik che mette politicamente in secondo piano la tragedia che si sta consumando in Tibet. Gli Stati Uniti - continua l’associazione - hanno da pochi giorni tolto la Cina dalla lista degli stati che non rispettano i diritti umani, e la Chiesa di Roma non si pronuncia per interessi diplomatici con il governo di Pechino".
La provincia di Trento, anche per essere al fianco di una autonomia da rivendicare e ad un popolo da difendere, "potrebbe esprimersi con chiarezza e con autorevolezza chiedendo di boicottare i Giochi olimpici se essi si terranno in uno stato che annienta la libertà e mette in atto - come afferma il Dalai lama - un vero e proprio ‘genocidio culturale’".

Le ragioni del boicottaggio dei Giochi di Pechino anche nell’appello degli studenti birmani.
- leggi l’appello lanciato dagli studenti ribelli della Generazione ’88 in Birmania.

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