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In collaborazione con l’Associazione Ca’ Sana all’interno della rassegna: "A tavola col mondo"
lunedi 18 luglio 2016
Youth Spring from Iraq
Un’occasione unica per conoscere i giovani attivisti curdi-iracheni che animano i Centri giovanili, appoggiati da Un ponte per ..., di Douk e Sulemania nel Kurdistan iracheno.
In un territorio dove soffiano venti di guerra i Centri giovanili rappresentano un’esperienza inedita di ragazze e ragazzi che vogliono costruire un presente diverso per un futuro migliore.
Dalle 20.00 buffet con assaggi tipici accompagnati dai racconti e dalle musiche di Saman, artista e musicista e Hana, videomaker, animatori per Un ponte per .. dei Centri Giovanili
Nella serata contributo di Claudio Calia, fumettista di ritorno dall’Iraq, dove ha raccolto le testimonianze per la sua prossima graphic novel
Iniziativa a cura del Comitato locale di Padova - Un Ponte per ... in collaborazione con Associazione Ya Basta - Caminantes
Ca’Sana è in Via Santi Fabiano e Sebastiano, 13 a Padova (PD)
Iraq. Con i giovani, futuro del paese e delle sue minoranze
Promuovere il dialogo tra società civile, autorità locali e istituzioni in Iraq e Italia. Offrire servizi educativi e sociali a giovani e bambini appartenenti alle minoranze. Costruire insieme dei centri giovanili in cui le minoranze siano considerate una ricchezza per la cultura e la società irachena.
Sono gli obiettivi del progetto Youth Spring Across Ethnicities: a new social alliance to empower youth of minorities in North Iraq and KRG, avviato lo scorso gennaio e in partenariato guidato dall’ARCI Toscana, le organizzazioni irachene Al-Mesalla e The Iraqi Institution for Development di Mosul e Yazidi Solidarity and Fraternity League di Bashiqa. Fanno parte del progetto anche altri 4 enti italiani tra cui il Comune di Pisa, la Tavola della pace e della cooperazione di Pontedera, l’ Unione dei Comuni della Valdera e l’Istituzione Centro Nord-Sud della Provincia di Pisa. Il progetto coinvolgerà le comunità cristiani, yazide, kakai, shabak, turcomanni
Contribuire a rafforzare le politiche di uguaglianza di genere e di integrazione tra i giovani costituisce una parte molto importante del nostro programma avviato in Iraq, che si svolgerà 5 località del nord del paese e nel Kurdistan iracheno. Un lavoro in continuità con il programma per le minoranze di Un ponte per… e che mira ad unire il lavoro culturale svolto con i centri culturali delle minoranze con i più giovani. Con il progetto “I libri della riconciliazione”, si è infatti valorizzata la cultura delle minoranze irachene anche grazie alla pubblicazione del libro “Books and Documents of Iraqi Minorities”.
L’Iraq è il paese che ospita più minoranze in assoluto in Medio Oriente, ed è il quarto al mondo considerato più a rischio per le minoranze religiose. Dopo lo scoppio della guerra nel 2003, i continui attacchi e il degenerare delle condizioni di sicurezza hanno prodotto una massiccia migrazione dei cristiani e ti altri gruppi verso il nord Iraq e il Kurdistan iracheno, considerate aree più sicure per i non-musulmani. Se oggi l’Iraq è ancora un mosaico di civiltà, è anche grazie a tutti coloro che hanno lavorato costantemente per proteggerle: attivisti delle comunità. religiosi che hanno dedicato anni di lavoro e rischiato le loro vita. E nelle comunità dove spesso vivono sotto assedio, pochi si curano di loro e mancano i servizi di base: anche questa è una forma di discriminazione, la più sottile che però causa la fuga dei più giovani.
E per ridare segnali di speranza a questi giovani, che abbiamo costruito una rete internazionale che possa portare avanti il progetto di dialogo e di animazione giovanile.
Un progetto la cui ideazione, programmazione e realizzazione saranno elaborati direttamente dai giovani delle 5 località coinvolte (Qaraqosh, Bashiqa, Sinjar, Mosul e Khabat), dove concorderanno un piano di azione insieme alle autorità locali e alle organizzazioni della società civile. Il progetto, della durata di 3 anni, finanziato dalla Commissione Europea e dalla Provincia Autonoma di Bolzano, ha appunto come obiettivo la creazione di cinque centri sociali per giovani, dove, operatori adeguatamente formati, svolgeranno attività di animazione; i centri allo stesso modo si proporranno come luoghi di conoscenza e di scambio dove promuovere una cultura di tolleranza ed integrazione tra i diversi gruppi linguistici e religiosi iracheni.
Non mancheranno i momenti di formazione: al momento sono previsti 4 programmi formativi per ogni località coinvolta. Tra i temi i diritti umani, ed in particolare sui diritti dei fanciulli, i diritti delle minoranze e sulle attività ludico ricreative di promozione dei diritti umani. Una parte dei training sarà dedicata al peacebuilding: storia, teoria e pratica dell’approccio nonviolento alla risoluzione dei conflitti, educazione alla pace, utilizzo dell’arte come strumento di promozione della pace. Un terzo tema riguarderà la promozione dell’attivismo tra i giovani: azione nonviolenta, utilizzo di media e social network, libertà di pensiero di parola e di associazione con una panoramica sulle leggi vigenti in Iraq. In ultimo ci sarà una formazione specifica sulla creazione e gestione di centri aggregativi giovanili: procedure amministrative, statuti e forme associative, strategie di fundraising, dinamiche di lavoro di gruppo, valutazione e monitoraggio delle attività, networking e advocacy.
Una parte del progetto prevede anche degli scambi culturali tra Italia, Toscana in particolare, e Iraq, con due delegazioni irachene di attivisti, formatori, rappresentanti delle istituzioni locali e politiche che visiteranno i loro omologhi nella Regione Toscana. Lo scopo è quello di favorire uno scambio di competenze, buone pratiche al fine di creare gemellaggi tra scuole e centro giovanili in Italia e Iraq. A loro volta, tre delegazioni italiane composte da esponenti delle organizzazioni partner, politici locali e rappresentati delle istituzioni visiteranno le 5 località interessate dal progetto, per condividere con gli iracheni esperienze e attività e per discutere di politiche giovanili.
Le 5 località interessate dal progetto si trovano tutte nelle aree di confine tra il Kurdistan iracheno e il nord dell’Iraq. Sono aree contese tra il governo centrale iracheno e il governo regionale del Kurdistan. Aree di continue tensione in cui spesso le minoranze vivono sotto assedio. Il dialogo tra i giovani è uno degli strumenti per andare oltre ed a cui cerchiamo di rispondere con un programma culturale e giovanile.