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Messico: perchè il Governo è costretto a trattare con i maestri

Comunicato Ezln e CNI dopo il massacro di Nochixtlán

Associazione Ya Basta Padova

In questo articolo si parla di:

  • 36/665 diritti di cittadinanza
  • 191/665 Diritti umani
  • 178/665 EZLN
  • 665/665 Messico
  • 3/665 Violenza polizia

Dopo il violento attacco a Nochixtlán, nella zona mixteca del meridionale stato messicano di Oaxaca, costata la vita a 11 manifestanti, il Governo messicano ha aperto un tavolo di trattativa con i maestri in lotta da tre anni contro la riforma educativa. Intanto nel paese continuano le mobilitazioni con manifestazioni, presidi e atti di solidarietà con i maestri in lotta.

La prima domanda che sale spontanea è perchè in Messico, uno stato che si definisce democratico, per arrivare ad una trattativa serve un massacro?
O forse non è meglio dire che la trattativa serve solo a ridarsi un volto pseudo-democratico, recitando la parte di chi si dice preoccupato perchè può essere che le forze dell’ordine abbiano esagerato?
Come se la catena di comando di questi episodi non arrivasse dall’alto e di certo non possa essere spiegata solo con la trita e ritrita versione delle mele marce?
Il governo ha dichiarato e vorrebbe che la trattativa non sia sulla riforma educativa ma solo per discutere la situazione di tensione che si è creata nel paese.
La Coordinadora Nacional de Trabajadores de la Educación (CNTE) mette sul tavolo le sue richieste che vanno dal rifiuto della privatizzazione dell’educazione, che sottende la riforma alla fine della repressione, dei licenziamenti contro chi ha scioperato.
Gli incontri sono già stati due. Per il momento dal tavolo negoziale non è uscito niente di concreto e mercoledì il Segretario di governo, Miguel Angel Osorio Chong si riunirà con i familiari delle persone morte domenica a Nochixtlán.
E come se ogni volta che un episodio estremo di repressione, violenza delle forze dell’ordine o dell’esercito, sparizioni fa puntare i riflettori, anche internazionali, sul paese, il governo sia costretto per un fugace attimo a darsi una parvenza di azione super partes, per poi tornare costantemente alla sua vera attitudine.
Il Messico è governato da un coacervo di interessi che non esitano ad armare con l’indicazione diretta o l’impunità le mani di chi spara, uccide, fa sparire e tortura, sia che indossi una divisa sia che non la porti e faccia parte delle truppe della delinquenza organizzata.
Un coacervo di interessi che guidano le politiche economiche, di saccheggio delle comunità e dei territori, accompagnate da una costante disinformazione mainstream.
E’ in questo quadro che si inserisce la riforma educativa a cui si oppongono i maestri.
E in questo quadro che l’opposizione alla Riforma e alla repressione che l’accompagna può rappresentare un tassello dentro il più ampio e radicale cambiamento di cui il Messico ha bisogno, come dicono il Congresso Nazionale Indigeno e l’Esercito zapatista di Liberazione Nazionale nel loro ultimo comunicato.

DALLA TEMPESTA.
Comunicato congiunto del Congresso Nazionale Indigeno e dell’EZLN sul vile attacco della polizia contro il Coordinamento Nazionale dei Lavoratori dell’Educazione e della comunità indigena di Nochixtlán, Oaxaca.
20 giugno 2016.
Al Popolo messicano.
Ai Popoli del Mondo:

Contro il vile attacco repressivo che hanno subito i maestri, le maestre e la comunità di Nochixtlán, Oaxaca, -con cui lo Stato messicano ci ricorda che questa è una guerra contro tutte e tutti-; noi popoli, nazioni e tribù che componiamo il Congresso Nazionale Indigeno e l’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale, diciamo al magistero degno che non è solo, che sappiamo che la ragione e la verità sono dalla sua parte, che la dignità collettiva con cui parla la sua resistenza è infrangibile e che questa è l’arma principale di quelli che, come noi, stanno in basso.
Condanniamo l’intensificazione della repressione con la quale si cerca di imporre in tutto il paese la riforma neoliberale capitalista chiamata “educativa”, soprattutto negli stati di Oaxaca, Chiapas, Guerrero e Michoacán. Con minacce, persecuzioni, colpi, imprigionamenti ingiusti e ora persino uccisioni, si vuole spezzare la dignità del magistero ribelle.
Invitiamo la nostra gente e la società civile in generale a stare dalla parte dei docenti che resistono in ogni momento, di riconoscerci in loro, perché la violenza di privarli delle garanzie lavorative fondamentali al fine di privatizzare l’istruzione, è un riflesso della violenza con la quale ci stanno depredando, noi popoli indigeni, noi popoli contadini e urbani.
Coloro che godono del potere hanno deciso che l’istruzione, la salute, i territori indigeni e contadini, e persino la pace e la sicurezza, sono una merce per coloro che possono permettersi di pagarla, che i diritti non sono diritti, ma prodotti e servizi da strappare, da depredare, da distruggere e da scambiare secondo il dettame dal grande capitale. E questa aberrazione cercano di imporla in modo cruento; assassinando e sequestrando le nostre compagne e i nostri compagni, mandando in prigioni di massima sicurezza i nostri portavoce, facendo della tortura sfacciata il marketing del governo e, con l’aiuto dei media a pagamento, equiparando con la delinquenza il meglio della società messicana, vale a dire quelli che lottano, che non si arrendono, che non si vendono e non vacillano.
Esigiamo il cessare della repressione contro il magistero in lotta e il rilascio immediato e incondizionato di TUTTI i prigionieri politici.
Invitiamo tutte le persone dalla campagna e dalle città ad essere attenti e solidali con la lotta degli insegnanti, ad organizzarsi autonomamente per essere informati e allerta su questa tempesta che cade su tutte e tutti, sapendo che una tempesta, oltre che portare caos e tumulto, rende fertile la terra da cui nasce sempre un nuovo mondo.
Dalle montagne, dai campi, dalle valli e dai quartieri dei popoli, delle nazioni e delle tribù originarie del Messico.
¡Mai più un Messico senza di Noi!
Congresso Nazionale Indigeno.
Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale.
Messico, 20 giugno 2016.


L’Ora del Poliziotto 4.

Dal quaderno di Spoilers del Gatto-Cane.

Giugno 2016.

.- La domanda è: quale sarebbe la metafora più appropriata per il triste e grigio capo aspirante poliziotto?

¿Aurelio Donald Nuño Trump?

¿Aurelio Ramsey Nuño Bolton?

Noi crediamo che, in linea con la sua sete di sangue e la sua viltà, gli si addirebbe di più il secondo.

E proprio come, nella serie televisiva “Game of Thrones”, Ramsay Bolton è divorato dai cani utilizzati in precedenza per attaccare gli altri; i media a pagamento usati da Nuño per calunniare, minacciare e attaccare il magistero in resistenza e le comunità e organizzazioni solidali, si ciberanno di lui nel momento della sconfitta.

Magari domani gli si potrà dire:

“Le tue parole spariranno.

La tua casa sparirà.

Il tuo nome sparirà.

Ogni ricordo di te sparirà”

Traduzione a cura di 20zln


L’Associazione Ya Basta - Caminantes sarà in Chiapas per partecipare a CompArte nel luglio 2016.

Per saperne di più sulla situazione educativa in Messico vai in
Caminantes - Centro studi e documentazione multimediale su Messico e America Latina nella sezione Processi educativi.

Vedi anche:
  • Messico - Appunti sulla guerra contro i maestri in resistenza
  • Dall’EZLN: Le lezioni di giugno
  • IL FESTIVAL CompARTE E LA SOLIDARIETA’
  • Dall’Ezln: "Alla maestra, con affetto"
  • EZLN: La geografía? Oventik. Il calendario? 29 luglio 2016

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Giugno

2016

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