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Commentando le elezioni brasiliane, vinte al fotofinish da Dilma Rousseff, dicevamo che restano totalmente aperte le contraddizioni del paese, da quelle che agitano le metropoli alle realtà rurali.
Uno dei grandi temi è la questione agricola e della terra: da un lato con al centro l’esportazioni ci sono agrobusiness, coltivazioni intensive e ogm, che distruggono ambiente e tessuto sociale dall’altro c’è l’idea di un’agricoltutra eco-sostenibilite, legata alla sovranità alimentare portata avanti con le occupazioni, la riappropriazione del territorio dal MST e dalle realtà contadine.
In questo contesto si inserisce l’azione svolta da parte dei partecipanti alla quattordicesima edizione dell’Accampamento Latino-Americano dei giovani di CLOC-Via Campesina, che la prima volta è in corso in Brasile.
Sabato mattina (22), circa 2000 giovani hanno occupato la fattoria Pompilho con 2000 ettari coltivati a mais transgenico sul bordo statale, che collega la città di Palmeira das Missões alla regione di de Santa Catarina.
Hanno rotto le reti e dove c’erano ogm hanno piantato sementi naturali.
Lo scopo dell’occupazione, secondo i partecipanti, è stato quello di denunciare "il modello dell’agrobusiness, ampiamente sostenuta dal gruppi di potere del settore agrario, e che come riferimento politico la senatrice Katia Abreu (presidente della Confederação Nacional da Agricultura)".
La senatrice del PMDB è appena stata invitata dal presidente Dilma Rousseff a prendere il comando del ministero dell’Agricoltura. Nonostante la nomina fosse già stata anticipata qualche settimana fa, come parte dei negoziati per garantire lo spazio del partito nel nuovo governo, i diversi settori della società si dicono sconvolti da questa possibilità.
Il giornalista Leandro Fortes, per esempio, ha detto non è possibile trovare una spiegazione ad una scelta del genere ed ha aggiunto che questo " offende i milioni di contadini che da sempre sono perseguitati e massacrati da persone come la senatrice. E ’semplicemente incredibile che stia accadendo questo. "
Per i movimenti di Via Campesina l’agrobusiness avvelena la terra e contamina la produzione di alimenti e l’ acqua. della popolazione. Il veleno è servito a tavola in Brasile. Il consumo di alimenti geneticamente modificati provoca malattie come il cancro, depressione, malattie della pelle, contaminazione del latte materno, etc. L’agrobusiness è in parte responsabile di scelte che portano ad allontanare dalle aree rurali contadini, indigeni e popolazioni autoctone dalle aree rurali per garantire piantagioni su larga scala per l’esportazione.
"Le società straniere hanno preso il controllo del territorio brasiliano insieme alle proprietà improduttive. E’ tutta terra che dovrebbe essere utilizzato per la riforma agraria. Non producono cibo per il popolo brasiliano. Con l’uso della monocultura (soia, eucalipto, canna da zucchero, mais ) distruggono l’ambiente per lasciar spazi a forme allevamento intensivo ", dice Raul Amorim del Brasile MST. Il Brasile è il più grande consumatore di pesticidi del mondo dal 2009. Più di un miliardo di litri di veleni sono stati usati anche secondo i dati ufficiali .
L’occupazione di Pompilho mentre denuncia l’insostenibilità della situazione vuole proporre un nuovo modello di agricoltura.
"Proponiamo una agricoltura che si basa sull’agro-ecologia, la produzione alimentare sana, dove la natura e gli esseri umani siano rispettati e valorizzati”, spiega Catiane Cinelli del Movimento Donne Contadine.