In questo articolo si parla di:
A sei giorni dell’inizio del Foro Alternativo Mondiale dell’Acqua, si mettono a punto i preparativi per l’appuntamento delle diverse organizzazioni e reti sociali che durante gli ultimi anni stanno costruendo una piattaforma collettiva mondiale per la difesa dell’acqua in quanto bene comune e diritto fondamentale.
In parallelo ai preparativi del Foro, l’agenda dei movimenti in difesa dell’acqua in diverse parti del mondo si trova impegnata nei processi di mobilitazione contro grandi progetti minerari-energetici.
Questi progetti minacciano di devastare i fiumi al fine della produzione idroelettrica, o inquinare le fonti di approvvigionamento di acqua per estrarre oro, o molti altri minerali, e come conseguenza di processi agroindustriali.
D’altra parte, l’avanzamento di ordinamenti e normative a favore della privatizzazione, di cambiamenti di politiche e leggi nei paesi del Sud Globale, promossi dalla Banca Mondiale ed il Consiglio Mondiale dell’Acqua, si trovano all’ordine del giorno.
In questo convulso contesto, le sfide che affronta il Foro Mondiale Alternativo dell’Acqua non sono poche. La costruzione di un ragionamento unico ed in chiara opposizione alle privatizzazioni è stato un lavoro ben svolto nelle giornate del Messico 2006 (foro ufficiale e foro alternativo si fecero nella capitale del paese, Città del Messico). Ma adesso diventa necessario fissare l’obiettivo sulle alternative di fronte all’impoverimento dei territori e pertanto delle zone d’acqua, e nelle forme di gestione pubblica e comunitaria, che da decenni si fanno in vari paesi, ma che non costituiscono oggi la tendenza del futuro delle acque nel Pianeta Azzurro.
La transizione tra la costruzione teorica e di alternative alle privatizzazioni è pertanto uno degli argomenti da sviluppare ed enfatizzare nel Foro. D’altra parte, uno dei temi che meravigliano molto è quello delle rivendicazioni che si dibattono attualmente in relazione all’acqua come diritto umano fondamentale, sulla esigenza di una citazione del prossimo Foro ufficiale da parte dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) e non della Banca Mondiale ed il Consiglio Mondiale dell’Acqua, come è successo fino ad ora nelle sei sessioni dell’appuntamento ufficiale.
Rispetto all’acqua come diritto umano fondamentale, esistono forti critiche, ispirate nella demagogia con la quale è stato utilizzato il concetto del diritto, sottomettendolo ad un’applicazione antropocentrica e promulgato da diversi governi che parallelamente promuovono modelli di sviluppo per niente indulgenti con la salvaguardia dell’acqua e dei territori, tanto da mantenerne privatizzata la gestione. Inoltre, si dibatte sull’integrazione del concetto di diritto umano fondamentale, come qualcosa che può essere garantito perfino alle imprese private che soddisfino l’accesso all’acqua della popolazione.
Rispetto all’appello affinché l’ONU convochi il prossimo appuntamento ufficiale per dibattere il futuro dell’acqua nel Pianeta, stupisce che la stessa ONU sia stata nella decade dei 90 il propulsore del Consiglio Mondiale dell’Acqua, e si vocifera di fronte alla cosiddetta "cattura corporativa" che subisce l’Organizzazione. Pertanto, non starebbe garantita a priori l’imparzialità della convocazione e la presa di decisioni, verificandosi questo difetto di costruzione del più importante incontro mondiale in relazione al tema acqua.
Indubbiamente il Foro Alternativo Mondiale dell’Acqua si costituisce in un importante scenario per discutere questi ed altri punti che rappresentano il cuore del dibattito e da dove si aspetta che si ottengano chiarezze delle misure da prendere in relazione all’applicazione del modello di sviluppo che proietta e materializza la cattura capitalista delle acque in tutte le sue forme. Ma l’incontro per chi ha partecipato nelle riunioni anteriori, dovrebbe permettere la definizione di azioni concrete di fronte a temi puntuali, dei quali non sfugge la prossima conferenza di Río+20 ed il progetto di Economia Verde che questa pretende legittimare, con gli artifizi che si scorgono per acqua ed energia.
Appello all’Azione nel segno del 14 marzo: Giorno internazionale per i fiumi e contro le dighe di sbarramento
Le grandi dighe non sono Verdi! Protesta Contro il maquillage Verde delle Dighe e il loro protocollo di Valutazione di Sostenibilità (HSAP)
Che cos’è: È una protesta simbolica. Creiamo un fiume vivo in pubblico per poi frenarlo. Abbiamo bisogno che voi ci aiutate a rappresentare questa scena. Se avete un vestito tradizionale della vostra cultura, venite vestito con quello, per rappresentare che le culture del mondo dipendono dai fiumi vivi. Se lei può svolgere il ruolo di costruttore di dighe di sbarramento, venga vestito così, (e con un’insegna del suo costruttore/finanziatore preferito). Avremo una diga di sbarramento bloccando al fiume. Potemmo pure dipingere di verde la diga di sbarramento.
Dove: Le scale principali della stazione di treno Gare St. Charles, en Marsella, Francia.
Quando: Mercoledì, 14 marzo, 10 am.