"......c’è una storia grande e antica come il mondo che vogliamo vivere, tessere, intrecciare con tutta la vita che attraversa la Madre Terra."

- L’agenda delle giornate di COP 16 a Cancún
Così scrivevamo, all’indomani della Conferenza Mondiale dei Popoli per la Giustizia Climatica e i Diritti della Madre Terra e gli incontri della Mesa18 a Cochabamba in Bolivia lo scorso 22 aprile.
A guardar bene in questi primi giorni della nostra presenza a Cancun stiamo cercando di mantener fede a quello che scrivevamo.
Guardando, interpretando e mettendo a disposizione di tutt@ l’enorme varietà di uomini e donne che stanno attraversando i tre raggruppamenti che si sono dati appuntamento in quella che si può definire l’esempio più evidente di devastazione ambientale a uso commerciale del Messico.
Uomini e donne che prima di arrivare qui hanno attraversato 17 stati di questo enorme paese, percorrendo 19 mila kilometri per vedere, ascoltare e farsi ascoltare, i luoghi della distruzione della Madre Terra, violentata fin dentro le viscere con le perforazioni petrolifere e poi con le miniere a cielo aperto, con i mega progetti energetici fatti di deviazioni di fiumi, costruzioni di dighe e uso intensivo dell’acqua.
Storie uguali raccontate anche da chi quei kilometri li ha percorsi attraversando gli oceani e venire a dire che anche in Asia, Europa e Africa questo modello di sviluppo si comporta allo stesso modo e che di fronte ai cambiamenti climatici bisogna cambiare il sistema e non il clima.
Raccontiamo storie di chi non vuole produrre ma generare, non vuole consumare o usufruire ma godere, condividere, restituendo e re-istituendo “il comune”.
Sono storie che non hanno fine e non hanno un fine che non sia la vita stessa.