In questo articolo si parla di:
Appello ai movimenti ed alle organizzazioni di tutto il mondo per le mobilitazioni contro il summit del G20 di Seoul
20 singole nazioni non possono determinare il destino del mondo intero
Per il cambiamento del sistema, costruiamo un nuovo mondo!
Non continueremo a pagare la crisi
Unisciti alla Settimana di Azioni Collettive a Seoul, dal 6 al 12 Novembre 2010
Il terremoto finanziario iniziato alla fine del 2008 – la più recente espressione della grave crisi sistemica del modello capitalista neo-liberista (la quale si manifesta anche attraverso la crisi climatica, l’aumento dei prezzi del cibo e dell’energia, la crisi occupazionale e la crescente povertà) – continua a diffondersi a livello globale, mostrando il suo tragico volto alla popolazione mondiale, sia ai paesi più ricchi che ai paesi più poveri.
Le principali potenze mondiali hanno immediatamente reagito coordinando i loro sforzi al fine di salvare tale sistema, che come la crisi dimostra, è responsabile della crescente disugualianza e della povertà nel mondo. I leader dei paesi più potenti, riuniti nel G8, hanno così deciso di dare una nuova configurazione al G20, invitando i Capi di Stato ed i Ministri delle Finanze delle “economie emergenti” ad unirsi al suddetto Summit. Sostenendo di essere il principale forum per la governance economica mondiale, questo modello rinnovato e potenziato del G20, cerca di affermarsi come fulcro del potere mondiale, volgendo le spalle agli altri 172 paesi delle Nazioni Unite i quali, casualmente, paiono essere in larga parte i più poveri del mondo.
L’inclusione dei Paesi "emergenti" del Sud del mondo non è un indice di un G8 altruistico e disposto alla cooperazione con i paesi in via di sviluppo, ma piuttosto un cambiamento nella sua tattica. Il G8 ha deciso di
comprendere questi paesi nel suo club esclusivo, al fine di 1) prevenire alleanze tra paesi del Sud del mondo, soffocando così ogni possibile critica al modello neo-liberale, 2) tentare di rinforzare la sempre calante legittimità del G8, 3) avere libero accesso alle riserve valutarie accumulate dalle “economie emergenti”. Proprio grazie all’accesso alle riserve di valuta estera di questi paesi, le “vecchie” potenze del G8 sono state in grado di salvare temporaneamente il sistema finanziario dal collasso e ridare slancio all’agonizzante Fondo Monetario Internazionale, così come ad altre istituzioni finanziarie internazionali. A loro volta, le istituzioni finanziarie in questione non hanno mancato di passare all’offensiva con nuovi programmi di aggiustamento strutturale. E questa volta non solo nel Sud del mondo, ma anche nel Nord.
“Inclusione”, tuttavia, non implica un’equa partecipazione. Come si può vedere, il vero potere decisionale resta nelle mani dei componenti del G8 e delle loro corporazioni. Inoltre, “espansione” non si traduce necessariamente in legittimità. Il G20 è ugualmente illegittimo e non democratico come il G8. Si tratta di un corpo di non-eletti, di un corpo non-rappresentativo, che non deve rappresentare né decidere sulla situazione economica e sugli orientamenti politici globali.
E proprio come per il G8, il vero obiettivo del G20 non è quello di risolvere la crisi, ma piuttosto di dare nuovo vigore al regime neo liberale. Il presumibile intento del G20 di salvare le economie mondiali rivela il suo vero obiettivo ed i suoi reali interessi.
Le proposte inizialmente introdotte (ed in particolare la proposta di controllare le transazioni finanziare con i paradisi fiscali) sono state sostituite da politiche di austerità fiscale, di liberalizzazione di scambi ed investimenti, e la promozione di false soluzioni di mercato per contrastare la crisi climatica, come, ad esempio, il commercio di carbonio. Anche le sue riforme finanziarie non impongono alcun controllo democratico sulla responsabilità di banche e multinazionali.
A dispetto di ogni prova del fallimento del modello economico, che non solo ha spinto milioni di persone in tutto il mondo alla povertà (incluse le popolazioni dei paesi appartenenti al G20), ma che, in più, contribuisce quotidianamente alla distruzione della vita sul pianeta, i governi del G20 continuano a promuovere i loro soliti affari.
A peggiorare le cose, il G20 – originariamente fondato per contenere la crisi – ora si propone come uno spazio politico con il potere di definire la governance mondiale, continuamente ampliando la sua agenda, includendo così questioni come il cambiamento climatico, le sovvenzioni all’utilizzo di combustibili fossili ed incentivi allo sviluppo, mentre nel concreto si fa poco in questi settori. E vista l’empasse dei negoziati del World Trade Organization, è evidente che i paesi stanno concentrando sempre più i loro sforzi sul G20, ponendolo al centro delle questioni dell’economia globale.
Le nostre richieste
Noi, movimenti sociali e organizzazioni, dobbiamo fermare l’agenda del G20 e del suo processo antidemocratico, costruendo dal basso alternative socialmente ed ecologicamente sostenibili.
Chiediamo:
* un cambiamento del modello economico, che implica la fine del modello neo-liberista e la promozione di un nuovo modello basato sul cambiamento sistemico, finalizzato al benessere delle popolazioni di tutto il mondo (anziché ai profitti aziendali), nonché l’adozione di strategie economie in grado di creare posti di lavoro dignitosi, così come una nuova architettura finanziaria;
* di fermare le “soluzioni” per il cambiamento climatico basate sulle logiche di mercato e sul processo antidemocratico dell’Accordo di Copenhagen (un chiaro passo indietro rispetto agli aspetti positivi del Protocollo di Kyoto), e l’immediato cambiamento del sistema produttivo, di consumo e di distribuzione;
* la fine del sistema agroalimentare basato sulla speculazione dei prezzi e sui profitti delle corporation, e la sua sostituzione con un sistema che supporti i piccoli agricoltori e promuova la loro sovranità;
* la sospensione delle negoziazioni del WTO e degli accordi bilaterali di libero scambio e regimi d’investimento, fino a quando non sarà approvato un nuovo accordo realmente basato sullo sviluppo sostenibile.
Mobilitiamoci ora!
Unisciti alla Settimana di Azioni Collettive a Seoul, dal 6 al 12 Novembre 2010
Korean People’s G20 Response Action - una vasta coalizione di unioni laburiste koreane, movimenti sociali, e ONG creatasi per rispondere al summit del G20 di Seoul, lancia l’appello ai movimenti internazionali ad aderire alla Settimana di Azioni Collettive a Seoul, dal 6 al 12 Novembre 2010.
Le principali iniziative di questa settimana saranno:
* incontri di apertura e chiusura (6 e 12 Novembre)
* manifestazione dei lavoratori nazionali (7 Novembre)
* conferenza internazionale a Seoul (dal 7 al 10 Novembre)
* conferenza stampa per annunciare la Dichiarazione di protesta di Seoul contro il G20
* manifestazione e corteo (11 novembre)
Chiamiamo i movimenti e le organizzazioni di tutto il mondo ad unirsi solidalmente ai compagni koreani durante la settimana di azioni collettive.
Per questo, vi invitiamo a:
. inviare rappresentanti per partecipare alle iniziative durante il summit del G20;
. organizzare azioni di solidarietà nei vostri paesi per mettere in luce ciò che avverrà a Seoul;
TUTTI A SEOUL PER IL CAMBIAMENTO DEL SISTEMA!!
Firmatari
Reti regionali ed internazionali
Asian Peasant Coalition Asia
Africa Europe Faith & Justice Network( AEFJN) International
Agriculture and Trade Working Group of the Hemispheric Social Alliance Latin America
Agribusiness Action Initiatives in Latin America Latin America
Asian Pacific Research Network Asia Pacific
Focus on the Global South Asia
Hemispheric Social Alliance Americas
International Gender and Trade Network (IGTN) International
Jubilee South Americas Americas
La Via Campesina International
Latin American Network on Debt, Development and Rights (Latindadd) Latin America
NouSud International
Plataforma Interamericana de Derechos Humanos, Democracia y Desarrollo (PIDHDD) Latin America
Social Watch International
Seattle to Brussels Network (S2B) Europe
World March of Women International
Organizzazioni nazionali, reti e movimenti
21st Century Korean University Student Association South Korea
Action for Energy Justice South Korea
Agenda de Mujeres de Desamparados - ACAMUDE Costa Rica
Alianza Social Continental Capitulo Peru Peru
Alianza Social Continental Centroamerica America
All Nepal Peasants Federation Nepal
All Together Korea
Alliance for Responsible Trade (ART) United States
Alliance of Progressive Labour (APL) Philippines
Alternative Forum of University Students South Korea
ATTAC Argentina Argentina
ATTAC Austria Austria
ATTAC Catalunya Catalunya
ATTAC France France
ATTAC Germany Germany
ATTAC Japan Japan
ATTAC Norway Norway
ATTAC Quebec Quebec
ATTAC Spain Spain
ATTAC Vlaanderen Vlaanderen
Basic Income Korean Network South Korea
Bharatiya Krishak Samaj India
Bia´lii, Asesoria e Investigacion, A.C Mexico
Brazilian Network for the Integration of the People (Rebrip) Brazil
Brazilian Network on Multilateral Financial Institutions (Rede Brasil) Brazil
Center for Education and Communication (CEC) India
Center for Energy Politics (CEP) South Korea
Center of Concern United States
Centro de Investigacion Sobre Inversion y Comercio, CEICOM El Salvador
Chile Sustentable Chile
Citizen’s Coalition for Economic Justice South Korea
Citizen’s Movement for Environmental Justice South Korea
Civil Society Network for Financial regulation and taxation on speculative capital South Korea
Civil Society Organisation Network in Korea South Korea
Coalition of Commemorating Groups for Martyrs and Victims Democratic Movement
MINGAHYU Human Rights Group South Korea
Colectivo de Estudio y Vivencia Intercultural Nexos Culturales Ecuador
Colectivo de Mujeres Accion Politica por la Equidad (APE) Ecuador
Colibri e.V, Beitraege fuer ein Menschenwuerdige Welt Germany
Comision Nacional de Enlace (CNE) Costa Rica
Common Frontiers Canada
Consejo de Investigaciones e Informacion en Desarrollo (CIID) Guatemala
Corea Institute for New Society South Korea
Corporate Europe Observatory Europe
Council of Canadians Canada
CRBM-Mani Tese Italy
Democratic Labor Party-Korea (DLP-Korea) South Korea
Ditso Costa Rica
Ecologistas en Accion Spain
Ecuador Decide Ecuador
Energy & Climate Policy Institute for Just Transition (ECPI) South Korea
Fair Italy
Farmers Pharmacy South Korea
Federation interprofessionnelle de la sante du Quebec - FIQ Quebec
Federation of Independent Trade Unions and NGOs (FITUN) T Tobago
FOCO Foro Ciudadano de Participacion por la Justicia y los Derechos Humanos Argentina
Foro de Mujeres Afrodescendientes Costa Rica
Foro de mujeres de Occidente Costa Rica
Global Call to Action Against Poverty Korea (GCAP-Korea) South Korea
Green Korea United South Korea
IBON Foundation Philippines
Imagine Institute South Korea
Iniciativa Paraguaya de Integracion de los Pueblos Paraguay
Initiatives for Dialogue and Empowerment through Alternative Legal Services (IDEALS) Philippines
Institute for Global Justice Indonesia
Institute for Global Political Economy South Korea
Institute for New World South Korea
Institute for Research in Collaborationist Activities South Korea
Institute of 21st Century Korea Research South Korea
Joint Committee with Migrants in Korea (JCMK) South Korea
Jubilee South Brasil Brazil
Kilusang Magbubukid ng Pilipinas (KMP) Philippines
Korea Alliance of Progressive Movements South Korea
Korea Federation for Environment Movement (KFEM) / FOE Korea South Korea
Korea Labor & Social Network on Energy South Korea
Korea NGO’s Energy Network South Korea
Korea Progressive Academy Council South Korea
Korean Clerical and Financial Workers Association South Korea
Korean Confederation of Trade Unions (KCTU) South Korea
Korean Federation of Medical Groups for Health Rights South Korea
Korean Peasants’ League (KPL) South Korea
Korean People’s Solidarity Against Poverty South Korea
Korean Urban Poor Association South Korea
Korean Women Peasant Association South Korea
Korean Women’s Alliance South Korea
Korean Women’s Association United (KWAU) South Korea
La Unidad Ecologica Salvadorena - UNES El Salvador
Labour Human Rights Centre South Korea
Labour, Health and Human Rights Development Centre Nigeria
Marcha Mundial de las Mujeres Peru Peru
Migrant Workers Rights Watch, Korea South Korea
Movimiento Social Nicaraguense Otro Mundo es Posible Nicaragua
NANUMMUNHWA_ Global Peace Activities South Korea
National Association of Professors for Democratic Society (NAPDS) South Korea
National Democratic Association of Street Vendors South Korea
National Students March South Korea
Network for Women Rights Pakistan
New Community Institute South Korea
New Progressive Party-Korea (NPP-Korea) South Korea
"No to War, Yes to Peace" Coalition South Korea
Observatorio de la Deuda en la Globalizacion (ODG) Spain
Oilfields Workers’ Trade Union (OWTU) T Tobago
People not Profit South Korea
People’s Solidarity for Participatory Democracy (PSPD) South Korea
People’s Solidarity for Social Progress (PSSP) South Korea
Platform for Alternative Development (PAPDA) Haiti
Polaris Institute Canada
Progressive Strategy Council South Korea
PUMALAG (Peoples Network against Liberalization of Agriculture) Philippines
Red Costarricense de Agendas Locales de Mujeres- REDCALM Costa Rica
Red de Accion Ciudadana Frente al Libre Comercio e Inversiones SINTI TECHAN El Salvador
Red Mexicana de Accion frente al Libre Comercio (RMALC) Mexico
Resistance and Solidarity against Agrochemical TNCs (RESIST Network) Philippines
Revolutionary Workers’ Front South Korea
Serikat Petani Indonesia Indonesia
Servicio Paz y Justicia Paraguay Paraguay
Sindicato de Professores de Nova Friburgo e Regiao Brazil
Socialist Party-Korea (SP-Korea) South Korea
Solidarite France
Solidarity for Street Vendors and Informal Workers South Korea
SpecWatch Korea South Korea
Students’ Alliance against G20 South Korea
Students Supporting Committee for Prisoners of Conscience South Korea
Tanggol Magsasaka (Peasant Network for Land, Justice and Human Rights) Philippines
The Committee for a Socialist Workers’ party (CSWP) South Korea
Transnational Institute (TNI) Netherlands
Transparency International Korea South Korea
War on Want UK
Workers Institute of Social Science, South Korea South Korea
World Development Movement UK
Youth & Student Alliance for Implementation of June 15 Joint Declaration South Korea