In questo articolo si parla di:
Iniziata il 5 luglio, dopo un vasto giro nei Caracol zapatisti si è conclusa con una Conferenza Stampa a San Cristobal il 16 luglio, la Brigata di solidarietà con gli zapatisti.
La brigata ha avuto come obiettivi conoscere, documentare e diffondere le aggressioni che le comunità zapatiste subiscono.
Un tentativo di attacco continuo all’autonomia costruita dall’esperienza zapatista, basata sulla ricerca e la costruzione di una diversa relazione sociale che si fonda sulla salvaguadia delle risorse, della terra, dei beni comuni.
Un tentativo di attacco per appropriarsi delle terre recuperate, che ha come sfondo le logiche di sfruttamento e devastazione ambientale, di controllo delle risorse e della biodiversità ben incarnate dalle multinazionali del turismo e/o della farmachimica.
CONFERENZA STAMPA CONCLUSIVA
Si è svolta la conferenza stampa finale dei partecipanti alla Brigata Europea di Solidarietà con gli Zapatisti che in 10 giorni hanno visitato l’ampio territorio dei cinque Caracol raccogliendo testimonianze e racconti di come, seppur sotto attacco, il processo di autogoverno e costruzione di autonomia delle comunità indigene continua e si rafforza con dignità e determinazione.
Di seguito il recoconto di Hermann Bellinghausen pubblicato su "La Jornada" .
San Cristóbal de las Casas, Chis., 16 luglio. “Rinunciando ad egemonizzare ed omogeneizzare la società, gli zapatisti hanno saputo trasformare la resistenza al capitalismo nella scuola della loro libertà, attraverso la costruzione dell’autonomia che si declina in: organizzazione politica, salute, educazione, agroecologia, comunicazione, lotta per la terra e il territorio e per i diritti delle donne”.
In questo termini caratterizza l’esperienza delle comunità ribelli la Brigata Europea di Solidarietà con gli Zapatisti, che oggi conclude il suo viaggio nei cinque caracoles. Per questo, “insieme queste affrontano aggressioni talmente simili che non resta altro che confermare l’esistenza di una strategia globale, elaborata ai più alti livelli del potere politico, strettamente legati agli interessi dell’economia capitalista internazionale” per distruggere la resistenza.
Dopo aver visitato anche comunità minacciate o aggredite, la brigata ha riscontrato che “la costruzione di un sistema autonomo di salute ha permesso di ridurre la mortalità infantile e materna; si dà molta importanza al recupero della medicina tradizionale ed alla prevenzione e vaccinazione”, nelle comunità.
Nel caracol di La Realidad opera un ospedale generale equipaggiato per interventi chirurgici, ultrasuoni ed analisi di laboratorio. La clinica della donna Comandanta Ramona, a La Garrucha, dal 2008 “è un riferimento per quanto riguardai diritti delle donne”.
L’educazione, “obbligatoria fino alla vecchiaia”, rappresenta un processo di cui la scuola fa parte, così come “condividere e lavorare nella comunità per tutta la vita”. A Morelia, per esempio, quest’anno esce la prima generazione dalla secondaria tecnica “i cui studenti assumeranno incarichi nell’educazione o in altri settori, secondo la necessità della loro comunità e la loro volontà”.
Un rappresentante dello stabilimento balneare El Salvador, ad Agua Clara, ha detto ai brigatisti: “Non abbiamo vergogna perché non stiamo rubando, ma lavorando la terra. Non abbandoneremo mai la lotta”. Ha sottolineato che la terra non si vende. “Tutto quello che prendiamo dalla terra, lo dobbiamo restituire. Il contrario di quanto fa il capitalismo che esige sempre di più dalla terra senza restituirle niente”.
Così, “l’autonomia zapatista si costruisce sul principio fondamentale ed ancestrale dell’attenzione alla terra e alle risorse naturali. La sovranità alimentare dipende dai principi dell’agroecología, dal rifiuto de prodotti chimici e dalla conservazione dei semi nativi per non dipendere dalle multinazionali”.
Nel caracol di Oventic è stato spiegato alla brigata “come usare prodotti organici sostenibili e non chimici, perché provocano problemi di salute alla terra”.
E’ stato anche apprezzato il lavoro collettivo delle radio comunitarie e delle squadre di cineasti. Solo a Roberto Barrios la commissione video lavora dal 1998 ed ha pubblicato diversi documentari.
Gli osservatori europei rilevano che, in mezzo a tutto questo, “assistiamo in tutti le zone zapatiste ad uno scenario che presenta lo stesso sviluppo, dove l’azione governativa occupa un posto centrale”. Le misure istituzionali sono state “insufficienti” per dividere le comunità, “cosicché lo Stato conta su altri alleati”, come gruppi religiosi di diverse chiese.
La maggioranza dei mezzi di comunicazione, aggiungono i brigatisti nella loro relazione finale, “contribuiscono al tentativo di isolamento del movimento zapatista” attribuendogli “comportamenti criminali”, e criminalizzandolo “si cerca di isolarlo dall’appoggio popolare”. Sommando le manovre clientelari dei partiti politici, “disponiamo del quadro completo di un’azione combinata di destabilizzazione”.
Tutto ciò poggia su “minacce istituzionali”: la presenza militare massiccia con pattuglie quotidiane e “le irruzioni improvvise di poliziotti nella zona zapatista, col pretesto di cercare armi o droga o di reprimere strumentali ‘conflitti intercomunitari’ “.
Al di là di questi interventi governativi, “la parte più violenta delle pressioni è esercitata dai gruppi paramilitari che moltiplicano le azioni in completa impunità”, aggiungono gli osservatori.
Il tentativo di “ridurre” il movimento zapatista risponde “a due obiettivi essenziali del potere: il controllo della popolazione attraverso le città rurali sostenibili e concretizzare la privatizzazione della terra a beneficio di investimenti multinazionali”.
I DIARI
I COMUNICATI
Settima tappa La Realidad
La Brigata Europea di Solidarietà con gli Zapatisti arriva nel Caracol 1 “Madre de los caracoles del mar de nuestros sueños” all’interno della comunità La Realidad nella zona Selva Fronteriza.
Durante la chiacchierata con i e le responsabili della Giunta del Buon Governo, rispetto alla repressione che stanno subendo, spiegano che attualmente la Riserva della Biosfera dei Montes Azules rischia concretamente di essere violentemente saccheggiata e devastata, tanto che, chi vorrebbe accaparrarsi quei territori per sfruttarli, ha intenzione di depredare anche le comunità e riubicare gli abitanti in altre zone, addirittura pagando loro una sorta di "indennizzo" fino a 200.000 pesos. Questo violento saccheggio è direttamente collegato alla "privatizzazione e razzia delle risorse naturali" in un’area molto ricca di biodiversità.
Si tratta di acqua, petrolio, legno o interessi famaceutici.
"La terra è di chi la lavora e non permetteremo che ce la portino via", assicurano i membri della Giunta.
Rispetto a questo l’Esercito Militare ha fatto irruzione nelle comunità del Municipio Autonomo "Tierra y Libertad" con il pretesto di cercare armi nelle case dei contadini.
La Giunta ha anche informato la Brigata sui progressi della loro autonomia in campo sanitario, educativo, culturale, governativo, giuridico e rispetto alla Banca Popolare.
Salute Autonoma:
Nella zona si trova una Scuola-Ospedale molto attrezzata e tre cliniche municipali. I Promotori di salute sono presenti in tutte le comunità. Hanno parlato dell’importanza della medicina tradizionale, che viene praticata in tre ambiti: erboristico, ostetrico e osteopatico. Inoltre a breve si comincerà a lavorare in zona sull’educazione sessuale e riproduttiva. "Grazie al percorso portato avanti con la Sanità Autonoma siamo riusciti a ridurre decisamente la mortalità infantile e materna", ha spiegato la Giunta.
Educazione Autonoma:
In questa zona esistono 4 livelli educativi. Un prelivello chiamato "Risveglio", un primo livello "Nuova Alba", un secondo livello "Nuova Creazione" e un terzo livello "Cammino verso il Futuro". Ci sono anche opportunità educative per gli adulti che vogliono seguire corsi di alfabetizzazione. "Noi Promotori non riceviamo uno stipendio, ma solamente aiuti nei lavori comunitari e vitto e alloggio".
Cultura Autonoma:
I nostri nonni hanno molta esperienza anche se non sono andati a scuola. "Sono i coraggiosi custodi della nostra cultura", spiegano gli Zapatisti. Danno anche molta importanza alla musica come forma di espressione culturale.
Funzionamento della Giunta del Buon Governo:
"Veniamo eletti dal popolo in assemblea senza bisogno di urne, tutto avviene per consenso". La Giunta conta 24 membri, 12 uomini e 12 donne appartenenti ai 4 municipi e gli incarichi vanno a rotazione.
L’Altra Giustizia:
"Chi sbaglia viene impiegato nei lavori collettivi". "Non come il "malgoverno", che tiene persone in carcere per anni sprecando moltissimo denaro"; "le persone che commettono un errore devono contribuire al bene collettivo della comunità", spiega la Giunta. Si parla anche di come fronteggiano il problema, molto comune nella zona, della mafia del traffico di persone che dal Centro America passano il confine per raggiungere gli Stati Uniti: i "coyotes" vengono trattenuti, mentre i "fratelli che cercano lavoro" sono lasciati proseguire.
Infine spiegano alla Brigata un nuovo progetto che riguarda il funzionamento dell’autonomia: La Banca Popolare Autonoma Zapatista (BANPAZ). Si tratta di una Banca anti-capitalista che ha una quantità fissa di denato. Si concedono prestiti solo in caso di malattia per aiutare e risolvere chi ha problemi finanziari per gravi motivi di salute.
Sesta tappa A Roberto Barrios
Durante il suo percorso attraverso le terre autonome del Chiapas, la Brigata Europea di Solidarietà con gli Zapatisti ha visitato il Caracol V di Roberto Barrios, "El Caracol que habla para todos", dove è stata ricevuta cordialmente dalla Giunta di Buon Governo "Nueva Semilla que va a producir".
Le autorità autonome denunciarono i gravi episodi controinsurgenti successi nella zona Norte in Chiapas, per esempio delle aggressioni chge stanno subendo le basi di appoggio nella comunità Choles de Tumbalà. Il 20 di maggio 90 persone, sotto la guida di militanti della organizzazione Xi’Nich Oficial, invasero le terre di questa comunità con l’obbiettivo di legalizzare e privatizzare il territorio che era stato recuperato dall’EZLN nel 1994. La Junta ha evidenziato che per gli zapatisti "la terra non è una merce" ma "la nostra madre" e che la difenderanno e la proteggerano per mantenere le loro famiglie. In questo senso, gli zapatisti sono riusciti a recuperare la comunità di Choles de Tumbalà in maniera pacifica, e fino ad oggi è sotto il loro controllo.
Inoltre, la Giunta spiegò che il governo ed i grandi investitori internazionali vogliono appropriarsi delle terre zapatiste attraverso le aggressioni fisiche, campagne di disinformazione, invenzione di reati e l’inserimento di programmi assistenziali per dividere le comunità in resistenza col fine di impiantare progetti turistici e monocoltivazioni, e per poter sfruttare le abbondanti risorse naturali della zona.
I rappresentanti zapatisti raccontarono che le basi d’appoggio stanno soffrendo un "clima di paura" per la presenza delle forze di sicurezza del "mal governo" e per le attività dei gruppi paramilitari nella zona, i quali "rubano, aggrediscono e stuprano".
Nonostante la repressione e le campagne governative che ostacolano fortemente la loro libera determinazione, le comunità zapatiste contimnuano con decisione nella costruzione dell’autonomia attraverso progetti di salute, educazione, cooperative di produzione, lavoro delle donne, agricoltura e comunicazione.
Un aspetto che si incontra nella zona di Roberto Barrios è il vincolo tra le differenti aree di conoscenza. Il Centro Cultural de Educacion y Tecnologia Autonoma Zapatista (CCETAZ) è un buon esempio di questo concetto. In questa struttura, i giovani, più che apprendere solamente, stanno componendo varie forme di conoscenza, per esempio nell’agricolutra o la salute. Si combina la sapienza indigena con vari elementi contemporanei, sempre con il pensiero di fare il bene di tutti.
La comunicazione è un altro importante settore nella zona del Caracol V. A causa dei problemi con i gruppi filo-governativi e paramilitari si è dovuto sospendere l’attività delle radio comunitarie. Però ci sono molte attività nel settore dei video; la commissione dei video lavora dal 1998 ed ha già pubblicato vari documentari sui differenti aspetti del movimento: testimonianze degli anziani, registrazione di musica tradizionale, documentazione dei lavori collettivi e dei processi di resistenza in diverse comunità autonome della zona di Roberto Barrios e di altre zone zapatiste. Questi video funzionano come una memoria politica, culturale e sociale del movimento ed inoltre sono strumenti efficaci per diffondere la lotta zapatista in tutto il mondo attraverso le diverse reti di solidarietà.
Alla fine dell’incontro con la Brigata Europea, la Giunta di Roberto Barrios ha dichiarato che la cosa più importante sono i processi di autorganizzazione nei villaggi zapatisti: "quello che conta è la conscienza. Non vogliamo elemosine, ma un mondo più giusto".
Quinta tappa Agua Clara
Nel suo quinto giorno di visita la brigata è arrivata allo stabilimento balneare El Salvador che appartiene alla comunità di Agua Clara. E’ stata molto cordialmente ricevuta nel paesaggio idilliaco situato sulle rive del fiume Xumul Ha. Questo luogo esiste grazie all’impegno assunto dagli Zapatisti per conservare gli spazi naturali.
Il territorio che circonda la comunità di Agua Clara è stato recuperato con la sollevazione del 1994. La strategia di contrainsurgencia del malgoverno ha provocato divisioni tra la popolazione. Ora, c’è gente che sostiene il PRI e l’Organizzazione per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini (OPDDIC), che è l’arma che utilizza il malgoverno per provocare scontri tra le comunità. Il suo carattere paramilitare è dimostrato dalle numerosissime aggressioni che stanno subendo da quando quest’organizzazione è arrivata sul posto. (Si vedano i comunicati della JBG sulle aggressioni subite).
Raccontano che il malgoverno manda la sua gente ad ammazzare e fare sgomberi. Minacciano, sequestrano e imprigionano fabbricando dei reati. Inoltre, agenti di polizia vengono sul posto in gran segreto per spiare.
Per accedere ad Agua Clara bisogna passare prima per due entrate a pagamento. La prima appartiene alla OPDDIC. Appropriarsi della terra per venderla e privatizzarla è l’obiettivo di questa organizzazione. La seconda entrata a pagamento è degli zapatisti che tempo da tempo hanno recuperato questa terra e l’attività dell’hotel. Molte persone di diversi paesi vengono a visitare il luogo.
Allo scopo di far allontanare le persone, oltre a richiedere una tariffa d’ingresso doppia, alcune volte quelli della OPDDIC “spaventano” le persone che vengono in visita dicendo loro che gli zapatisti sono “ladri e malviventi”.
Prima, lo stabilimento balneare era un ristorante che poi era diventato un bar dove si vendevano alcolici. Gli zapatisti hanno recuperato questo spazio per preservare la natura e creare uno spazio a disposizione di tutti. Per vigilare e gestire il luogo si organizzano collettivamente attraverso dei turni. Raccontano alla brigata che alcuni vengono da regioni molto lontane ma non desistono: “Ora che siamo qui, non lo cederemo mai”
Sottolineano che la terra non si vende ma è di chi la lavora, ed è il loro modo di resistere al progetto di privatizzazioni del governo che usa il pretesto di proteggere la Riserva Naturale. Gli zapatisti non la gestiscono per fare affari o perché se ne approfittino poche persone. Affermano che non hanno bisogno dei soldi, ma quello che vogliono è lavorare. Lavorare la terra collettivamente, preservarla affinché i loro figli e le generazioni future ne possano godere. “Non abbiamo vergogna perché non stiamo rubando ma stiamo lavorando la terra. Non abbandoneremo mai la lotta.” È duro il lavoro che svolgono, ma lo stesso mostrano il volto della resistenza e della dignità.
(Traduzione “Maribel” – Bergamo)
Quarta tappa nel Caracol di Morelia
Nel terzo giorno la Brigata Europea di sostegno agli zapatisti, arrivò al Caracol IV di Morelia, Torbellino de Nuestras Palabras per ascoltare le voci dei compagni e le compagne zapatisti.
"Il popolo nomina nelle assemblee i propri governanti e il governo obbedisce al popolo". Così la Junta de Buen Gobierno "El Corazon del Arcoiris de la Esperanza" cominciò a raccontare della loro autorganizzazione a vari livelli dei villaggi, municipi, regioni, fino alla zona Tzotz Choj.
La Junta de Buen Gobierno, come massima autorità di questa zona zapatista, coordina e lavora con le differenti commissioni come quelle di salute, di educazione, comunicazione, terra e territorio, a tutti i vari livelli. Insistono gli zapatisti che il popolo deve sapere come si spendono le varie risorse economiche "fino all’ultimo peso [moneta messicana. n.d.t.]" e la commissione di vigilanza si incarica di fare resoconti per garantire la trasparenza.
L’educazione, "obbligatoria fino alla vecchiaia", come dice il coordinatore, è uno degli assi considerati dai villaggi come fondamentali per la loro emancipazione. Per gli zapatisti, l’educazione è un processo del quale fa parte la scuola per i bambini e le bambine, però ci sono anche laboratori per adulti che si stanno sviluppando. A Morelia esistono il livello di istruzione primario e secondario divisi a loro volta in tre gradi di insegnamento. Non si insegna solamente a leggere, scrivere, la matematica, la storia, la geografia, la politica e le scienze naturali, ma anche la cultura, la produzione e le arti. Come frutto dei loro successi, sta uscendo quest’anno la prima generazione di diplomati nella scuola tecnica autonoma, i quali assumeranno incarichi nell’educazione o in altri ambiti a seconda della necessità delle comunità e della loro volontà.
Si è anche parlato di come si sta organizzando il settore della salute attraverso varie cliniche nei tre municipi e le commissioni. Tra le altre cose, emergono i miglioramenti ottenuti rispetto alla mortalità materna ed infantile con la formazione di parteras e promotori, dei corsi sulla prevenzione e dell’uso di medicine allopatiche (chimiche) e dell’erbolaria [prodotti con le erbe. n.d.t.]
Un altro aspetto della creatività del movimento zapatista nella resistenza quotidiana è il lavoro collettivo delle tre radio comunitarie e del gruppo degli operatori video. L’impegno dei promotori nel diffondere i successi in materia di salute ed educazione, ma anche di trasmettere interviste registrate, musica e saluti è chiaro e senza soste.
Riguardo all’attuale situazione di attacchi ed aggressioni, gli zapatisti commentarono che il "mal governo", attraverso dei gruppi paramilitari (OPDDIC, ORCAO), vuole riprendere le terre per sviluppare zone turistiche e sfruttare le risorse naturali vendendole a investitori stranieri. Raccontarono che continuano le tensioni in Bolon Ajaw e Agua Clara anche se per ora la situazione sembra un po tranquilla. Denunciano anche che vengono messi dal governo molti progetti con lo scopo di dividere e di mettere infiltrati nelle comunità o tra le donne, come nel caso di Oportunidades [programma assistenziale del governo, usato in Chiapas in funzione controinsurgente. n.d.t.].
Come sempre, gli zapatisti e le zapatiste spiegano, con umiltà ma con una dignitosa determinazione, come attuano la resistenza, attraverso le assemblee, la costruzione dell’autonomia e il ripudio delle provocazioni e dei progetti capitalisti dei tre livelli del governo ufficiale. Il percorso che hanno intrapreso le comunità zapatiste fino ad adesso è già ben avanzato e continuano decisi con il "camminare domandando", nella costruzione di un nuovo mondo dove ci stanno molti mondi.
Terza tappa nel Caracol de La Garrucha
La Brigata Europea di Solidarietà con l@s Zapatistas, lungo il suo cammino arriva al Caracol de La Garrucha ed è amabilmente ricevuta dalla Giunta di Buon Governo della Zona Selva Tzeltal.
La JBG parla ai partecipanti a proposito dei processi di repressione che stanno vivendo in tale zona, sia per le aggressioni contro le basi d’appoggio attraverso gruppi paramilitari come la OPDDIC, sia a causa del tentativo costante di debilitare e dividere le comunità per mezzo di programmi di carattere assistenziale che, come ha spiegato la Giunta, ben lungi dall’andare alla radice dei problemi, al contrario li incrementano.
Nella discussione, le autorità ribelli, che comandano obbedendo alle decisioni concordi dei propri villaggi, hanno spiegato alla Brigata che la repressione si manifesta in diversi luoghi dei quattro Municipi Autonomi di questa Zona. Per esempio, nelle comunità Peña Limonar e Amaitik, il governo cerca di provocare “conflitti intracomunitari”, proteggendo i paramilitari.
Questa stessa strategia si utilizza anche nella comunità di Arroyo Granizo. I priisti hanno cercato di sottrarre gli animali e i pascoli collettivi delle basi d’appoggio. Il consiglio del municipio cerca allora di frenare una risposta da parte dei contadini che hanno subito i furti, per non cadere nella provocazione.
Nei Montes Azules, riserva della biosfera ricchissima di risorse naturali e biodiversità, racconta la Giunta che “il malgoverno paga indigeni perché abbandonino le loro terre, per poi dare concessioni alle multinazionali farmaceutiche”. Inoltre su questa zona selvatica si concentrano grandi interessi di potenti investitori, quali sono i progetti ecoturistici, dell’industria del legname, eccetera. E’ già stata sgomberata, per essersi opposta a questi progetti, la comunità di Laguna San Pedro, e corrono il medesimo, serio pericolo le comunità in resistenza Laguna Suspiro e Laguna Paraíso.
Inoltre la Brigata ha potuto conoscere gli importanti progressi nel processo autonomo zapatista della Zona Selva Tzeltal in ambito di giustizia, lavoro cooperativo, radio comunitarie ed educazione.
Un altro ambito nel quale i villaggi zapatisti si impegnano molto è la salute. Le delegate e i delegati europei non solo hanno potuto visitare la Clinica Municipale, ma anche conoscere la Clinica della Donna "Comandanta Ramona", di riferimento sia per il diritto alla salute che per i diritti delle donne. Inaugurata l’8 marzo 2008, è portata avanti da promotrici di salute, non solo per mettere in pratica il diritto alla salute sessuale e riproduttiva, bensì anche per rivendicare il diritto a partecipare a tutti i livelli di costruzione dell’autonomia, in accordo con la legge rivoluzionaria delle donne.
La seconda tappa è stato il territorio del Caracol di Oventic
Continua la presenza della delegazione europa nelle comunità zapatiste in Chiapas - Messico
Dopo aver visitato nella prima tappa la zona di Mitziton la delegazione si è sposata nell’area di Los Altos al caracol di Oventic.
Comunicato stampa
8 luglio 2010
La Brigada è arrivata al Caracol II di Oventik, sede della Giunta del Buen Gobierno della Zona Altos del Chiapas.
I partecipanti sono stati ricevuti dalla Giunta, alla quale hanno portato la solidarietà dell’Europa che sta in basso a sinistra. La JBG ha parlato della comunità di El Pozo (Municipio Autónomo de San Juan Cancuc), che è stata vittima della violenza dei simpatizzanti dei partiti PRD y PRI, che il 21 giugno hanno aggredito i compagni di questa comunità con l’intenzione di tagliarle l’approvigionamento di acqua e luce.
Data la brutale aggressione che hanno ricevuto due basi d’appoggio, c’è stato un bilancio di due morti non zapatisti come legittima difesa, sono stati anche 2 feriti e due promotori di salute zapatista, Miguel Méndez Santís e Diego Martínez Santís, sono ingiustamente incarcerati nella prigione CE.RE.SO. 5 situato a San Cristóbal. Attualmente la comunità è "desplazada" date le minacce.
Mentre il governo cerca di dividere lòe comunità, attraverso i programmi di assistenza come Procampo o Provivienda, appoggiando settori religiosi o gruppi paramilitari per provocare scontri e giustificare così l’intervento della polizia o dell’esercito federale, gli zapatisti non intendono scontrarsi con membri delle stesse comunità e cadere nella trappola del governo.
Nello stesso tempo i partecipanti alla Brigata hanno potuto informarsi sugli avanzamenti dell’autonomia zapatista.
Per quanto riguarda l’area agro-ecologica, un responsabile ha raccontato come si sta resistendo e costruendo alternative "al sistema capitalistico che esige di produrre e produrre e non tornare alla terra" ad esempio con progetti contro le coltivazioni transgeniche come “La Semilla Madre en Resistencia”.
a delegazione ha visitato la Clínica Autónoma “La Guadalupana” edhanno parlato dell’importanza dei risultati sul tema della salute come la prevenzione che permette di curare infermità che prima erano mortali, soprattutto nei bambini.
“Siamo pèromotrici e promotori, promuoviamo l’educazione, non insegniamo" ha affermato uno dei responsabili del sistema di Educación Autónoma de la Zona Altos.
I parteciopanti alla Brigata hanno potuto anche ascoltare come funziona la giustizia, le cooperative di produzione o i lavori collettivi delle donne ribelli in questa zona.
I delegati europei sottolineano le parlo della Giunta "Di fronte a questi colpi politici, economici e morali continuiamo resistendo e sviluppando coscienza,: Resistiamo rifiutando gli aiuti del governo, organizzando al meglio la nostra autonomia: la scuola, lasalute sono aree di lavoro attraverso le quali resistiamo. Ci costa, ma vogliamo dimostrare al governo che iamo capaci di vivere sol@ e fare le cose da sol@”
La prima tappa ha portato la brigata a Mitzton, ove ha incontrato le autorità locali che hanno avuto modo di raccontare la loro storia e la loro resistenza difronte agli attacchi paramilitari e al progetto governativo di costruzione dell’autostrada San Cristobal-Palenque.
Paradossale ed emblematico che tutto questo avvenga a relativamente pochi kilometri da Cancun, sede del vertice Cop16 sull’ambiente e il clima che si terrà a fine novembre inizio dicembre. Paradigma del fracasso del modello di svuluppo che ha governato fino ad oggi, Cancun potrà essere anche la vetrina per le resitenze che, usando lo slogan della Rete Italiana per la Giustizia Ambientale e Sociale, chiedono di "cambiare il modello, non il clima".
L’Associazione Ya Basta Italia partecipa alla Brigata ed invita tutt@ a sostenerla appoggiandone la convocazione. L’adesione può essere inviata a info@yabasta.it
PRIMO COMUNICATO DELLA BRIGATA
’CONVOCAZIONE DELLA BRIGATA
5 luglio 2010
Una brigata europea di solidarietà, appoggio e fratellanza con le comunità indigene in ribellione, ha raggiunto il Chiapas per salutare e abbracciare i compagni e le compagne zapatiste, interessarsi alla situzaione in cui si trovano, condividere la loro realtà, documentarla e diffonderla.
Come delegazione e in rappresentanza del suo insieme, questa brigata è composta da diverse persone di diversi collettivi, gruppi, organizzazioni della rete europea di solidarietà con gli zapatisti, aderenti alla Sesta Dichiarazione e altri collettivi a livello europeo
che rivendicano la legittimità del progetto zaptista, il suo diritto alla resistenza, alla ribellione all’autonomia e a costruire il proprio sviluppo;
che rifiutano l’espropriazione, l’esclusione, la repressione, le strategie di controinsurrezione e le violazioni dei diritti umani, esigendone la cessazione;
che appoggiano gli avanzamenti e i percorsi realizzati dalle comunità indigene in resistenza e dai movimenti che lottano in Messico
Sappiamo che dai secoli scorsi fino al presente, in Chiapas e in tutto il Messico predominano i 4 assi del capitalismo, lo sfruttamento, l’espropriazione, la repressione e il disprezzo, soprattutto per chi si trova in basso e a sinistra, però in particolare per i popoli indigeni originari che quotidianamente si trovano a convivere e scontrarsi con la militarizzazione, la paramilitarizzazione, la corruzione e l’impunità di chi uccessivamente sta esercitando il potere politico e economico in questo paese, in chiara convivenzae con il consenso e complicità diretta dell’Unione Europea e del governo degli Stati Uniti, così come continuiamo a denunciare.
Al tempo stesso non ignoriamo che in Chiapas (così come a Taenco, Oaxaca, Baja California e .. in tutto il Messico) atualmente si sta potenziando una campagna del governo contro la solidarietà nazionale ed internazionale, vergognosa e pericolosa, fino ad arrivare a mortali conseguenze, semplicemente perchè porta testimoni scomodi di fronte alle realtà e atrocità che succedono in questi posti, con le più che conosciute responsabilità dirette ed intellettuali.
Si sa e sappiamo di tutto questo, però sappiamo che in Chiapas e in molte altri parti del Messico continuà la dignità e la resistenza di chi non vacilla, non si arrende, non si vende. E non lo faremo quelli che in altre latitudini del mondo, questa volta concretamente da terre europee, ci sentiamo uguali a questa gente, compagni e camopagne, fratelli e sorelle, per osservare e strasformarci in uno specchio e riflesso di tutto quello che vediamo e viviamo.
La nostra presenza non è una ingerenza nella politica interna del Messico, ma l’appoggio a un progetto di trasformazione sociale, in base al diritto e al dovere degli individui, dei gruppi e delle istituzioni di promuovere e proteggere i diritti umani e le libertà fondamentali universalmente riconosciute.
Partendo dal nostro diritto ad esercitare la solidarietà, facciamo responsabili i tre livelli del governo e coloro che dipendono dai loro comandi, di tutto quello che può sucedere alla Brigata di solidarietà con lo zapatismo e/o a qualsiasi dei suoi membri così come a coloro che potranno accmpagnare e sostenerla nella sua missione e tragitto in terre messicane.
Il nostro lavoro consisterà nel visitare il territorio zapatista e le comunità minacciate. Così come ci incontreremo con altri gruppi di solidarietà e aderenti alla Sesta Dichaiarzione della Selva Lacandona, per conoscerci meglio e scambiare informazioni e esperienze.
Al ritorno torneremo ad incontrarci, per condividere quello che abbiamo vissuto e continuare a camminare, insieme, verso quel mondo nuovo chje abbiamo nei nostriu cuori, nel quale c’è spazio per molti mondi.
Convocano:
Alana –Grecia; ASSI (Acción Social Sindical Internacionalista) de Zaragoza - Estado Español; Associazione Ya Basta – Italia; caracol mundo-eco de latido en solidaridad -Viena, Austria; Caracol Solidario - Besançon, Francia; Caracol Zaragoza -Aragón-estado español; Centro de Documentación sobre Zapatismo (CEDOZ); Comitato Chiapas “Maribel” – Bergamo- Italia; Comité de solidarité avec les peuples du Chiapas en lutte (CSPCL) – Francia ; Confederación General del Trabajo -Estado Español; Fuga em Rede -Galizia, Estado Español; Grupo B.A.S.T.A – Alemania; Grupo IRU -Estado Español; Grupo Les trois passants, Paris-Francia; Plataforma de Solidaridad con Chiapas de Aragón -Estado Español; Plataforma de Solidaridad con Chiapas de Madrid -Estado Español; Red Latina sin fronteras - Estocolmo, Suecia; Solidaires (Unión Sindical) - Francia; Unión Mexicana Suiza (UMES) – Zürich, Suiza; colectivo zapatista marisol, Lugano,Suiza.
Appoggiano l’iniziativa:
Estado Español: Red Libertaria Apoyo Mutuo; Ecologistas en Acción; Attac España; Comité Óscar Romero de Madrid; Salva la Selva; Carlos Pereda, sociólogo de Colectivo Ioé; Centro de Defensa y Estudio de los Derechos Humanos (CEDEHU); Red de Economía Alternativa y Solidaria (REAS Aragón); Coordinadora Antifascista de Zaragoza; Centro Social Okupado La Vieja Escuela (Aragón); Komando Güebo (Aragón); La enredadera de Radio Topo; AraInfo - Achenzia de Notizias d´Aragón; Red de apoyo a sin papeles de Aragón; Asociación Vecinal de la Madalena "Calle y Libertad"; Foro Social de Segovia; colectivo Stonewall (Aragón -estado español); Coordinadora Estatal de Solidaridad con Cuba-Madrid (CESC).
Grecia: Asocación de los Abogados de Salonica; Asociación de los Empleados del Banco de Pireus; Asociación de Objetantes de Conciencia, Salonica; Asociación Sindical de Profesores en las Academias Privadas ( SEFK); Asociación Sindical de Trabajadores en Librerías, Papelerías y Editoriales de Attica; Centro Social Autonomo, Atenas; Centro Social – Red de Emigrantes, Salonica; Colectivo F.A.R.M.A. (Lucha por métodos alternativos renovables y por la autonomía); Cooperativa de Comercio Alternativo y Solidario "LA SEMILLA"; Foro Social de Grecia; Iniciativa Antimilitarista; Iniciativa de los Habitantes de Kesariani, Atenas; Iniciativa Contra el Racismo de Salonica; Iniciativa para los Derechos de los Pres@s; Iniciativas de Lucha de los Maestros del Primer Grado, Salonica; Movimiento Radical de los Medic@s de los Hospitales de Salonica; Movimiento Radical Unido de Educadores de Salonica; Ocupación “Prapopoulou”; Xalandri, Atenas; Red de Apoyo de los Derechos de los Emigrantes; Red de las Organizaciones Ecologicas de Creta; Red por la Defensa de los Derechos Politicos y Sociales; Revista "RESISTENCIAS"; Revista “Utopia”; Universidad Free Underground (UFU).
Italia: Centro Sociale Intifada - Tijuana Project - Prc circolo aziendale ferrovieri spartaco lavagnini di Firenze, Cso Bruno Trento, Cso Pedro Padova, CSO Rivolta Mestre Venezia, Associazione Difesa laboratorio Padova, Presidio No dal Molin Vicenza, Associazione Caracol Napoli, Centro Sociale CasaLoca Milano, ActionMilano, Associazione Para Todos Todo Milano Comunità Resistenti delle Marche, Ambasciata Dei Diritti Marche, Osservatorio Faro sul Porto (Ancona) Polisportiva Antirazzista Assata Shakur (Ancona), Campagna Palestina Solidarietà Marche, Csa Sisma Macerata, Csa Oltrefrontiera Pesaro, Csoa T.N.T. - Jesi, Csa Kontatto Falconara, Csoa MezzaCanaja Senigallia, Squola spa - Pergola, Csa Fabbri Fabriano, Bottega di Resistenza Globale Fossombrone, Csoa JollyRoger – Civitanova Marche (Mc), Coordinamento Migranti Terza Italia (Senigallia), La Cupa (Ancona), Collettivo Studentesco OPS (Ancona), Collettivo Studentesco Corto Circuito - Jesi (An), Collettivo Studentesco 70c (Fabbriano), Collettivo Studentesco Zenit (Senigallia), Spam/Studenti e precari Macerata, Csoa Ex Mattatoio Perugia, Commons LaB & Comitato Primo Marzo Perugia, Cs Tpo Bologna, Collettivo Spam Parma, Comunità San Benedetto al Porto - Genova, Csoa Zapata - Genova, Csoa Terra di nessuno – Genova, AutAut 357 – Genova, Associazione Joe Strummer Magenta (MI) – Associazione culturale Know your rights records - label indipendente – Guacamaya - combat punk band - Fondazione Neno Zanchetta - Gragnano (LU) Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo - Action diritti in movimento Roma – Horus project Roma - Cantieri sociali Roma -Progetto dignidad rebelde – Csoa Corto Circuito Roma - Csoa la Strada Roma - Csoa spartaco Roma – Esc atelier occupato Roma - Lab AQ16 Reggio Emilia
Giuseppe Caccia - Consigliere Comunale Venezia, Gianfranco Bettin – Assessore Comune Venezia , Enzo Valentini – Assessore all’Ambiente, attività economiche e politiche di integrazione sociale, cooperazione e sviluppo - Comune di Macerata, Gabriella Ciarlantini - Consigliere Comunale Macerata, Emanuele Rossi - Consigliere Comunale Gruppo Misto Comune di Fabriano, Maiolatesi Gilberto – Assessore all’Ambiente e all’Integrazione Sociale del Comune di Jesi, Avvocato Paolo Cognini – Foro di Ancona - Haidi Gaggio.
Y otras firmas a título individual de diversos lugares de Europa.
Per dare appoggio inviare una mail a:
info@yabasta.it
LA BRIGATA SARA’ SEGUITA IN
Europa Zapatista