In questo articolo si parla di:
Il 2010 inizia con la denuncia da parte delle Giunte di Buongoverno delle costanti provocazioni che vengono attuate contro l’autonomia zapatista.
Una situazione che si somma alla situazione di attacco alle organizzazioni dei diritti umani in Chiapas così come alla continuazione della detenzioni arbitarie nello Stato, come denunciato dall’organizzzaione La Voz de l’Amate.
Sulla situazione nelle carceri vedi l’articolo di Hermann Bellinghausen dedicato alla visita a Alberto Patishtán Gómez, membro de La Voz del Amate aderente all’Otra, di Samuel Ruiz nel carcere di San Cristobal.
Denuncia da Morelia.
Un gruppo di una cinquantina di persone appartenenti alla OPDDIC (organizzazione già nota per essere autrice di provocazioni contro gli zapatisti) il 20 de gennaio 2010 hanno iniziato una vera e propria provocazione, entrando un terreno nella zona dell’ Ejido Bolón Ajaw, municipio autónomo Comandante Ramona.
Armati di machete e pistole hanno costruito tre case e le stanno proteggendo.
La Giunta sottolinea come questo episodio si inserisce dentro il tentativo di togliere agli zapatisti il controllo delle cascate di Bolón Ajaw al fine di iniziare lo sfruttamento delle risorse ambientali della zona.
Gli zapatisti rispondono riaffermando la volontà di difendere il proprio territorio.
Dopo questo episodio si cerca di accreditare la tesi che sono stati gli zapatisti ad aggredire i militanti dell’OPDICH
Vai alla denuncia del 12 febbraio
Vai all’articolo di Hermann Bellinghausen da La Jornada
Ascolta l’intervista alla Giunta di Morelia fatta da Radio zapatista
Nell’intervista si parla del clima generale in Chiapas durante le ultime settimane. In particolare il clima di voci e notizie create ad arte, intorno a capodanno, per creare tensione nella zona.
Denuncia da La Garrucha.
Si tratta di un vero e proprio operativo della polizia accompagnata da elicotteri.
Il tutto è avvenuto il 22 gennaio nel villaggio Poblado Laguna San Pedro, Municipio Autonomo Ricardo Flores Magon.
I poliziotti hanno sgomberato alcune famiglie zapatiste, bruciato le case e deportato uomini e donne, trasportandoli con lelicottero, a Palenque.
La giustificazione di questa operazione è lo "sgombero" delle famigle indigene per "riubicarle" in modo da permettere lo sfruttamento eco-turistico della zona.
Per seguire gli avvenimenti:
Enlace zapatista
IndyMedia Chiapas