Home page > America Latina > Colombia > Quindici luglio 2020 – Quindici luglio 2021

21. Quindici luglio 2020 – Quindici luglio 2021

Autore: Caminantes - Centro Studi e Documentazione
Data di pubblicazione: Luglio 2021
Editore: Caminantes - Centro Studi e Documentazione

(JPG) 15 luglio 2020 – 15 luglio 2021

Trecentosessantacinque giorni sono passati da quando abbiamo saputo della morte di Mario Paciolla in Colombia.

Un paese bello e impossibile parafrasando una strofa di una nota canzone. Un paese segnato da una lunga guerra civile, da una presenza invasiva e pervasiva di un sistema criminale che gestendo e controllando la coltivazione e il traffico di droga, accumula ricchezza e potere controllando e gestendo la ragnatela mortale della corruzione in tutti gli ambiti della società e della politica. In un paese caratterizzato da un sistema di diseguaglianze sociali tra le più acute di tutto il continente latino americano.

In questo scenario Mario aveva scelto di esserci con le sue convinzioni e con i suoi ideali di cambiamento. Aveva scelto di adoperarsi attraverso la missione di riconciliazione dell’ONU, una missione che sarebbe dovuta durare il tempo necessario ad innescare il cosiddetto “processo di pace” ma che invece continua ad essere presente nel paese con il pesante contributo dei milioni di dollari che affluiscono e che vengono distribuiti più a mantenere inalterata la situazione che a promuovere e sviluppare un reale cambiamento.

Mario era consapevole di dove e con chi stava lavorando? Sicuramente il dove lo sapeva benissimo vista la sua precedente esperienza sempre in Colombia con altre organizzazioni. Forse non immaginava con chi si sarebbe trovato a lavorare, forse se n’è accorto poco a poco fino ai giorni di luglio 2020.

In quei giorni Mario prende coscienza appieno del sistema di potere che, inconsapevolmente, stava avallando con il suo lavoro ed il suo impegno.

Una consapevolezza che lo porta alla morte. Aldilà di chi sia stato materialmente a stroncare la sua vita resta necessario, importante ed imprescindibile ricostruire il contesto e le responsabilità alte della morte di Mario. Fin da subito è apparso chiaro il ruolo della missione ONU, del suo capo della sicurezza dove Mario e i suoi colleghi operavano.

Un personaggio strano e inquietante Christian Thompson Garzon, ex militare, ex “uomo d’affari”, ex…? Forse troppi ex per essere a capo della sicurezza in una delle zone più pericolose e “complicate” della Colombia dove si incontrano e scontrano troppi interessi, dove non si può essere neutrali, imparziali, dove bisogna scegliere dove stare e soprattutto con chi stare. Thompson Garzon ha scelto di non stare dalla parte di Mario quando ha pulito la stanza dove Mario è stato trovato impiccato inquinando la scena del crimine con la candeggina, quando ha fatto valere la sua autorità diplomatica sui poveri poliziotti colombiani che erano presenti e che volevano lasciare inalterato il posto (sono gli unici che hanno pagato per la loro negligenza!!)

Ma Thompson Garzon passa indenne sulle “incessanti e continue” indagini della Procura Generale di Colombia, sull’indagine interna dell’ONU.

Ad un anno di distanza, mentre a Napoli si commemora Mario con una formale celebrazione istituzionale (la seconda dopo quella dell’anno scorso dove però il parterre istituzionale era almeno più rappresentativo), senza che siano state rese pubbliche le risultanze delle autopsie, con i classici discorsi di circostanza Thompson Garzon viene promosso a capo nazionale del COS (Centro de Operaciones de Seguridad), l’organismo del Dipartimento di Salvaguardia e Sicurezza della Missione in Colombia che sovraintende a tutto quello che riguarda i compiti operativi e amministrativi della Missione, che approva e supervisiona gli spostamenti dei membri della stessa missione che siano funzionari nazionali o internazionali, volontari o consulenti, che riceve i rapporti da tutte le missioni che sono dislocate sul terreno e che deve registrare gli incidenti che queste eventualmente denunciano.

Dopo un anno di silenzio questa è la risposta dell’ONU, una promozione che pare più rispondere ad un ricatto che non a requisiti di merito.

Thompson Garzon conosce troppi segreti di quello che è successo e del perché è successo trecentosessantacinque giorni fa.

Ricordare Mario significa continua continuare il suo lavoro per la verità e la giustizia in Colombia insieme a tutt* quelli che con coraggio sono impegnati nel rispetto della dignità, la giustizia sociale e i diritti di tutti e tutte.

L’ultimo articolo sulla vicenda di Mario a cura di Claudia Julieta Duque

Gli altri articoli su Caminates

Caratteristiche

Elaborato da:

Formato:

Contenuti: Conflitti sociali Diritti Umani Giustizia Narcotraffico Paramilitarismo e repressione

Lingua:

(Parole chiave senza gruppo...):